Comunali a Napoli. Centrosinistra, spunta Bobo Craxi: «Potrei scendere in campo »

Comunali a Napoli. Centrosinistra, spunta Bobo Craxi: «Potrei scendere in campo »
Una lista unitaria socialista con Bobo Craxi come capolista. È l'idea che una parte del mondo socialista sta cullando per riportare il garofano rosso sulla scheda...

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Una lista unitaria socialista con Bobo Craxi come capolista. È l'idea che una parte del mondo socialista sta cullando per riportare il garofano rosso sulla scheda elettorale e magari in consiglio comunale. Un'ipotesi nata dal gruppo degli Amici dell'avanti guidati da Felice Iossa che per ora, però, è poco più di una suggestione.

Lunedì c'è stato un contatto con Craxi che ha ringraziato per la proposta ma ha posto una condizione per valutare l'opportunità di scendere effettivamente in campo a Napoli: «Potrei presentarmi solo se ci fosse l'unità del mondo socialista. Condizione che al momento non vedo, anche se ringrazio chi ha pensato a me per quest'opportunità», le parole del figlio di Craxi. E l'analisi non è affatto sbagliata. Il partito socialista italiano, infatti, ha già stretto un accordo con Articolo 1, Sinistra Italiana e l'area civica di Sergio D'Angelo per formare la lista di sinistra Napoli solidale. Anzi, per la settimana dopo Ferragosto sarebbe già in programma la presentazione ufficiale della lista alla presenza di Manfredi.

A siglare quest'intesa è stato il segretario regionale del Psi Michele Tarantino che non ha alcuna intenzione di fare passi indietro: «Non sono stato contattato da nessuno per la creazione di questa lista unitaria. Siamo aperti a tutto il mondo socialista, ma resteremo con Napoli solidale», dice a chiare lettere Tarantino. Un qualcosa che sembra spegnere sul nascere quell'unità del mondo socialista che Craxi pone come condizione per scendere in campo. All'interno del Psi, però, c'è chi assicura che proverà ancora a trovare una sintesi per una lista unitaria. Intanto, Gaetano Manfredi, si becca l'endorsement di Craxi: «Ha il pedigree giusto per essere un buon sindaco. Dall'altro lato il centrodestra ha puntato su un magistrato, ma credo che quella dei pm in politica sia ormai una moneta fuori corso. Apprezzo, invece, la corsa di Antonio Bassolino. Ho una simpatia personale per lui e mi fa piacere che alla sua età abbia deciso di rimettersi in gioco».

Nella giornata di ieri anche lo scrittore Maurizio de Giovanni ha annunciato che sosterrà Manfredi: «Credo che rispetto agli altri abbia una maggiore connessione e una maggiore rilevanza nei rapporti con la Regione, con Roma e con Bruxelles. E questo è di grande importanza per Napoli», ha detto al Riformista. Tornando alle dinamiche della coalizione, la suggestione socialista del gruppo degli Amici dell'Avanti nasce anche dal fallimento delle trattative per la creazione di una lista unitaria riformista che era stato portato avanti insieme con il gruppo di Più Europa guidato da Fulvio Frezza e Piercamillo Falasca. Quest'ultimo, nella serata di ieri, ha incontrato Maria Caniglia e Marco Gaudini. L'ipotesi è quella di un'intesa per la creazione di una lista il cui cappello potrebbe essere formato dall'attuale assessore comunale, espressione napoletana di Davvero, ed Enrico Von Arx, consigliere municipale pronto al salto in via Verdi sostenuto dal gruppo Più Europa. Maria Caniglia, invece, potrebbe rinunciare alla candidatura in consiglio per provare a guidare il territorio in cui è nata: la quarta Municipalità. Un parlamentino, però, che sarebbe già stato opzionato dal Pd per affidarlo ad Enzo Borriello, consigliere municipale uscente. Sulle Municipalità, però, i partiti nazionali dovrebbero fare la parte del leone anche se la questione non è ancora al tavolo. Prima, infatti, bisogna ancora definire il perimetro della coalizione e al centro le incognite restano tantissime.

L'incontro di ieri tra Gaudini, Caniglia e Falasca è stato interlocutorio e nessun accordo è stato ancora siglato. Il gruppo di Più Europa tiene aperta anche la porta con i Liberaldemocratici di Sommese e Fare democratico di Giosy Romano. Invece per gli esponenti di Davvero, che hanno un lungo passato nei Verdi, c'è da affrontare il nodo del non gradimento degli ex alleati di partito guidati da Francesco Emilio Borrelli.
 

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Il Mattino