Certamen internazionale Horatianum, una liceale di Pomigliano si classifica seconda

Grande successo per il liceo Vittorio Imbriani alla gara di traduzione del latino riconsciuta dal Presidente della Repubblica

In foto la studentessa Gabriela Cerciello e la sua insegnante di latino e greco Luisa Campana
“Nunc pede libero pulsanda terra” (Orazio, I,37), che ora ci si dia alla pazza gioia! Esulta con un passo di Orazio Luisa Campana, professoressa di latino e greco...

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“Nunc pede libero pulsanda terra” (Orazio, I,37), che ora ci si dia alla pazza gioia! Esulta con un passo di Orazio Luisa Campana, professoressa di latino e greco nella Sez. A del Liceo Classico Vittorio Imbriani di Pomigliano d’Arco, alla notizia della scalata di Gabriela Cerciello sul podio del Certamen Horatianum tenutosi a Venosa in Basilicata, dove ogni anno si svolge una gara internazionale di traduzione di latino.

Il Certamen è un evento patrocinato dal Presidente della Repubblica ed è annoverato  dal Ministero dell’Istruzione tra le migliori competizioni scolastiche che promuovono le eccellenze studentesche. E così anche la Campania può pregiarsi delle straordinarie capacità di Gabriela Chiara Cerciello, 17 anni, sezione A del Liceo Imbriani, che l’altro giorno ha tradotto e commentato un ampio brano tratto dall’Ars Poetica di Orazio, in cui l’autore pone sotto i riflettori del mondo classico le caratteristiche e il ruolo centrale del poeta nella vita dell’uomo di ogni tempo.

Un brano molto impervio anche per gli addetti ai lavori, la difficoltà di traduzione riguardava tutto il brano, «perché è sempre difficile rendere in prosa la poesia latina, conservandone il valore e le suggestioni», sottolinea Gabriela. A chi dice che le lingue classiche stanno perdendo valore nella ricerca delle competenze lavorative, Gabriela risponde che «i classici hanno detto meglio e prima di noi, elevando il caos, cioè il disordine, a Cosmos, cioè ordine e bellezza». Far crescere dentro un’inclinazione per i testi classici per le nuove generazioni è cosa ardua, quando il vocabolario tradizionale è stato stravolto e contaminato da un linguaggio codificato tra generazioni che non si parlano più. Talvolta basta un buon insegnante a renderti fruibile ed applicabile nella vita una lingua come quella del latino, espulsa dai nativi digitali. Così come è successo a Gabriela che ha trovato nella sua prof., Luisa Campana, il suo coach motivazionale, che ora si gode il successo della sua studentessa, seconda in Italia.

«Sono questi momenti luminosi che arrivano dopo tanto lavoro e sforzi a rafforzarmi e ad incoraggiarmi nella mia missione di far sentire ancora attuale e bello il messaggio del mondo classico - afferma entusiasta la professoressa - Come dice Calvino un classico è un libro che non ha ancora finito di dire quello che ha da dire. Noi docenti di fronte ad alunni così bravi, siamo come Dedalo: ci limitiamo a forgiare le ali e ad assisterli nel volo».

In un mondo così liquido e tecnologizzato, «studiare latino e greco significa soprattutto allenare la propria mente all’analisi e alla sintesi, la condicio sine qua non della libertà di pensiero», asserisce Campana. Esiste un mantra particolare per instillare nei ragazzi la voglia di classico? «Per aspera ad astra rende perfettamente il senso di una navigazione incredibile nel mare magnum della cultura» dice certa Luisa Campana. E dunque, «leggiamo i classici: sono ancora moderni», sorride Gabriela, che ora si gode il prestigioso premio col quale ha insignito d’onore la scuola Vittorio Imbriani ma anche la città di Pomigliano d’Arco.

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Il Mattino