È già scontro tra la difesa dei fratelli Cesaro e l'ufficio gip di Napoli. I penalisti Paolo Trofino, Vincenzo Maiello e Raffaele Quaranta hanno divulgato una...
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«Tutto questo - continuano i penalisti - si traduce in una sconcertante compressione delle prerogative difensive dei signori Cesaro i quali si vedono in tal modo privati delle condizioni per l'esercizio effettivo di diritti riconosciuti dalla convenzione europea e dalla nostra Costituzione».
Fulcro delle indagini della Dda - coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e affidate al sostituto procuratore Maria Di Mauro - le infiltrazioni del clan Polverino nella fase di realizzazione del Pip del Comune di Marano, appalti per complessivi 40 milioni di euro.
I fratelli Cesaro - arrestati dai carabinieri del Ros di Napoli, diretti dal tenente colonnello Gianluca Piasentin - sono accusati di aver stipulato un patto con il cartello di camorra per influenzare l’aggiudicazione dell’appalto attraverso intimidazioni mafiose e reimpiego delle ingenti risorse economiche provenienti dai traffici illeciti dei Polverino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino