Graffe, cono-graffe gelato, caffè e dolciumi vari, prodotti esclusivi dello Chalet Ciro a Mergellina, da oggi sarà possibile gustarli solo in piedi, o al...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dopo quasi 65 anni di attività, palazzo San Giacomo ha negato tavolini e ombrelloni allo storico chalet del lungomare, imponendogli il limite massimo di 20 metri quadrati di occupazione di suolo pubblico come per un chiosco qualsiasi, così come previsto dal regolamento entrato in vigore nel 2014.
Mentre solo quattro mesi fa, il Tar Campania con una sentenza di merito aveva accolto il ricorso dello stesso locale contro il diniego alla concessione espresso dal Comune nel 2015. Ma il 15 giugno scorso, la polizia locale ha verbalizzato e diffidato lo chalet ad uniformarsi al regolamento entro 5 giorni.
«Siamo di fronte a un paradosso e a una cieca burocrazia», spiega il patròn dello chalet Antonio De Martino. «La mia azienda che, voglio ricordare, contribuisce insieme con altre eccellenze a valorizzare l’immagine della città, viene considerata come un chiosco che vende bibite e taralli. E' evidente che, con il dovuto rispetto dei chioschi, non è così. Il problema sta tutto nel regolamento che dovrebbe e deve essere modificato. Ma la cosa più drammatica di questa situazione è la riduzione del personale che, inevitabilmente, devo attuare: già da oggi ho dovuto lasciare a casa 20 dipendenti».
E sono proprio i dipendenti che da stamattina stanno manifestando davanti allo Chalet Ciro, chiedendo al Comune di Napoli di «intervenire subito per evitare i licenziamenti».
«Ho interpellato l’assessore Panini – continua De Martino – per sollecitare una soluzione del problema che possa soprattutto scongiurare i licenziamenti, ma non ho avuto ancora risposta».
Il 14 giugno scorso lo Chalet Ciro, con una grandissima festa, ha aperto una sede a Londra, un progetto di espansione molto ambizioso di un'azienda costretta a combattere contro una «burocrazia cieca» nella sua città. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino