Chiaia, scatta l'allarme per i furti ​della «banda del jammer»

Chiaia, scatta l'allarme per i furti della «banda del jammer»
Quindici secondi, e il gioco è fatto. Basta un niente per rubare un'auto: e anche a Napoli - come già avveniva a Roma e Milano - c'è chi si è...

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Quindici secondi, e il gioco è fatto. Basta un niente per rubare un'auto: e anche a Napoli - come già avveniva a Roma e Milano - c'è chi si è industriato facendo sua la tecnica del jammer scassinatore. L'allarme arriva da una serie di recenti denunce di automobilisti e motociclisti che, dopo aver parcheggiato il proprio veicolo nella zona di Chiaia, al ritorno non lo ha più trovato.


A quanto pare una delle zone a maggior rischio è quella a ridosso del lungomare. Un tratto sempre molto affollato, nel quale trovare uno spazio libero è una specie di terno al lotto. Lungo la dorsale interna che va da piazza Vittoria a via Nazario Sauro (tratti pedonalizzati e interedetti al traffico e alla sosta) è da giorni entrata in azione una banda di delinquenti specializzata in furti molto particolari. I ladri entrano in azione di notte, soprattutto nei giorni del fine settimana. Attendono l'una, l'una e mezza, quando si allontanano anche i parcheggiatori abusivi, e prendono di mira soprattutto scooter di grossa cilindrata e utilitarie (le Fiat Panda e le nuove 500, soprattutto).

La tecnica. Addio cacciaviti e chiavi universali: acqua passata. I furti con scasso, oggi, si mettono a segno con un piccolo strumento elettronico capace di disattivare la memoria del più sofisticato antifurto, neutralizzandolo. Basta un dispositivo in grado di copiare il codice del telecomando di apertura e chiusura delle porte di un'auto o del bloccasterzo del ciclomotore. Il «jammer» riesce a disattivare non soltanto l'antifurto, ma anche il «Gps», che garantisce in caso di furto un sistema di localizzazione.

Le vittime. A denunciare i furti non sono soltanto i malcapitati che scelgono i locali del lungomare per trascorrere una serata tra amici, ma anche i dipendenti di alcuni bar e ristoranti della zona. Nelle ultime due settimane è successo a due camerieri e ad altrettanti impiegati di un discopub.

I dati. Al di là di quest'ultimo allarme, che pare riguardare una banda di specialisti che hanno scelto la zona di Chiaia per mettere a segno i loro colpi, c'è da dire che i dati relativi ai furti di auto e motocicli sono davvero poco incoraggianti. Le cifre - stando al più recente rapporto fornito dalla Polizia di Stato solo poche settimane fa - indicano infatti un incremento del fenomeno. Nello specifico, i furti di auto in sosta sono infatti cresciuti del 9,48 per cento (passando da 6604 a 7230 denunce); in netta flessione appaiono invece i furti di motocicli (meno 12 per cento).


Le indagini. Dietro gli ultimi colpi messi a segno nella zona della movida di Chiaia c'è sicuramente un gruppo di «specialisti». Gente che sa il fatto suo. Difficile individuarli: fatto sta che polizia e carabinieri hanno ulteriormente intensificato i controlli proprio nella zona che va dal Chiatamone a Santa Lucia. Storicamente, a Napoli esistono almeno tre macroaree dalle quali provengono soggetti specializzati nei furti e nelle rapine di veicoli. La prima è quella del Rione Traiano, la seconda è la zona tra la Sanità e Miano e la terza è quella dei Quartieri spagnoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino