Erano tra i politici in campo finiti nell'inchiesta sul voto di scambio a Casavatore e sono attualmente a giudizio, ma non hanno avuto remore a sostenere un comitato per...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un caso che risale a un evento della scorsa settimana e che è stato sollevato dal quotidiano on line Cronache della Campania: in sintesi, ad essere particolarmente attivi tra i promotori del comitato, ci sono proprio Pollice e Ramaglia, entrambi finiti un anno e mezzo fa nel corso dell'inchiesta condotta dal pm Maurizio De Marco e Vincenza Marra, una vicenda che sta alla base della decisione del Viminale di sciogliere Consiglio e giunta comunali e di spedire alle porte di Napoli un commissario di governo.
Due soggetti finiti al centro delle cronache cittadine, dunque: Pollice (che ha lavorato come comandato nello staff dell'assessore regionale al Lavoro) assieme a Ramaglia figurava come uno dei maggiori sostenitori del sindaco Democrat. Entrambi sono stati coinvolti in una indagine della Dda di Napoli, che ha acceso i riflettori sulle urne aperte il 31 maggio e sul successivo ballottaggio del 15 giugno del 2015. Una passione per la politica che deve averli spinti a cambiare sostenitore e a puntare sul leader leghista. Un endorsement che non è passato inosservato.
Ad organizzare il comitato elettorale quelli dell'associazione anti-camorra Falcone-Borsellino (ovviamente estranea a legami con la camorra e alle accuse di voto di scambio per le quali sono imputati Pollice e Ramaglia), che ha chiuso i battenti del comitato prima di dare concretamente inizio alla campagna elettorale. Mano ferma ovviamente anche da parte della candidata Castiello, che chiarisce il suo punto di vista: «La mia presenza, non più di 15 minuti, è stata caratterizzata da un intervento di ringraziamento per l'attività svolta e sulle prospettive politiche del dopo voto. Non conoscevo i presenti, né le loro storie politiche e personali. Una cosa è certa: il profilo e l'impegno politico mio e della Lega, sul terreno della legalità e sicurezza e del contrasto di tutte le criminalità è netto e deciso. Per evitare ogni altra provocazione e tentativi di strumentalizzazione, unitamente al Coordinamento Regionale del Partito, abbiamo deciso di non far continuare l'azione del comitato, tra l'altro non autorizzato, di Casavatore».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Mattino