Vomero, chiude «Dieci Decimi» in via Scarlatti: «Un’ecatombe nella zona collinare»

Vomero, chiude «Dieci Decimi» in via Scarlatti: «Un’ecatombe nella zona collinare»
 Luci spente e vetrine vuote per l’esercizio commerciale «dieci decimi» in via scarlatti. Il negozio era presente in via Scarlatti dagli anni 80, ma i fitti...

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 Luci spente e vetrine vuote per l’esercizio commerciale «dieci decimi» in via scarlatti. Il negozio era presente in via Scarlatti dagli anni 80, ma i fitti alti lo hanno costretto a chiudere ed a trasferirsi. Una crisi che si prolunga nel tempo e che mette in ginocchio i negozi storici soprattutto nella zona.


«E’ una vera e propria ecatombe, - dichiara il presidente dei valori Collinari Gennaro Capodanno - non c’è settimana che, nel quartiere collinare del capoluogo partenopeo, il Vomero, zona commerciale per antonomasia, non si registri la chiusura di qualche negozio, anche in questo periodo estivo. La crisi economica, in uno alla lievitazione dei costi di gestione, principalmente per i canoni di locazione, che in alcune zone, come nelle aree pedonali, ha raggiunto valori esorbitanti, ha messo in ginocchio il terziario commerciale che ha rappresentato, per oltre un secolo, la principale attività produttiva del quartiere collinare, con circa duemila esercizi commerciali, alcuni dei quali della grande distribuzione, presenti su un territorio di appena due chilometri quadrati». Per Capodanno «Non è l’unica novità che si registra in questo periodo al Vomero: in un raggio di poche centinaia si osserva infatti la chiusura di diversi esercizi commerciali, alcuni già sostituiti, altri con lavori in corso, per lo più per l'apertura di attività del fast food, di bar o di gelaterie».  

«Purtroppo – continua Capodanno - se si va avanti di questo passo, senza alcun intervento da parte della Regione Campania e del Comune di Napoli, al Vomero potrebbero essere ancora tanti i negozi destinati scomparire. E, come dimostrano i fatti, per risollevare la grave situazione che si è determinata nel terziario commerciale, non bastano iniziative effimere, come quelle organizzate negli anni passati, della durata di una notte. Occorrono interventi concreti e continuativi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino