Napoli, la Coop chiude: è rivolta «A rischio 108 posti di lavoro»

Napoli, la Coop chiude: è rivolta «A rischio 108 posti di lavoro»
«No alla chiusura della Coop di via Arenaccia». A lanciare l’sos sono i 108 dipendenti del supermercato sorto sulle ceneri del vecchio palazzo della Sip (un...

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«No alla chiusura della Coop di via Arenaccia». A lanciare l’sos sono i 108 dipendenti del supermercato sorto sulle ceneri del vecchio palazzo della Sip (un “mostro” di amianto abbattuto dopo decenni). Stamattina i lavoratori hanno allestito un banchetto informativo per i clienti al fine di far firmare loro la petizione da consegnare ai vertici aziendali. Il piano industriale presentato e approvato da Unicoop Tirreno prevede infatti la chiusura dei due punti vendita di Santa Maria Capua Vetere e via Arenaccia a Napoli. «In pochi giorni sono state raccolte oltre 2.000 firme. La struttura rischia di chiudere i battenti entro il prossimo 31 dicembre a causa del mancato rispetto degli accordi sindacali già sottoscritti dai lavoratori con la proprietà», tuona Armando Coppola, dell’associazione Napoli in Sinergia intervenuto oggi a sostegno dei lavoratori.


«Al danno si aggiunge la beffa – prosegue – poiché i lavoratori avevano già sottoscritto un accorto politico-morale dove si impegnavano a rinunciare all’indennità integrativa, che corrisponde al 10% del loro stipendio, pur di essere assorbiti nella nuova cooperativa formata dopo l’assorbimento dei punti vendita del nord Italia». Intanto si chiederà di preparare un’interrogazione parlamentare a Paolo Russo e Mara Carfagna, rispettivamente segretario cittadino e capogruppo al Consiglio comunale di Fi. «L’intero quartiere ci sta mostrando solidarietà – spiega Pina Perone, portavoce dei lavoratori – e questo ci fa enormemente piacere perché nel corso del tempo il nostro punto vendita è diventato un importante luogo di ritrovo per i cittadini. Chiediamo ad Alleanza 3.0, il nuovo soggetto emerso dalla fusione delle diverse realtà Coop del centro-nord Italia di completare il progetto di acquisizione iniziato nel 2013. L’appello che gli rivolgiamo è di non ignorare i sacrifici fatti da noi in questi anni e invitiamo Unicoop Tirreno ad attivarsi per la riapertura del dialogo con le parti sociali».

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Il Mattino