Crisi a Napoli, chiude «Lama» dopo 103 anni di attività: «È l'imbarbarimento del mercato»

Crisi a Napoli, chiude «Lama» dopo 103 anni di attività: «È l'imbarbarimento del mercato»
Lama, l’ultimo negozio storico di abbigliamento a Napoli chiude i battenti. Luigi Cipolletta, il titolare dell’esercizio commerciale ha deciso di porre fine alla...

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Lama, l’ultimo negozio storico di abbigliamento a Napoli chiude i battenti. Luigi Cipolletta, il titolare dell’esercizio commerciale ha deciso di porre fine alla storica attività di famiglia. E’ servito a poco l’incoraggiamento dei vecchi clienti, alcuni dei quali commossi, a non cedere ed a provare ad andare avanti. Luigi Cippolletta, 43 anni e con un bagaglio culturale e di esperienza vissuta sul campo deve fare i conti con una realtà che si allontana dalla linea seguita dai suoi antenati.


Perché la decisione di chiudere l’attività?
«Il commercio è cambiato, e per noi è complicato seguire questa nuova linea. In resaltà penso ci sia stato un imbarbarimento del mercato, non c’è più la cura del cliente a cui noi siamo legati, questo ci allontana molto da quello che abbiamo sempre fatto».

La tua è un’attività di generazioni, non ha pensato ad un’alternativa meno
traumatica della chiusura?

«I clienti storici della nostra attività ci chiedono di restare quelli che siamo e di non cambiare. Il problema sono le nuove generazioni che cercano altro e qui nasce il problema. si cerca sempre meno qualità del servizio, uno stile che ci viene trasferito dall’estero, non certo dall’Italia che negli anni ha avuto un altro tipo di rapporto venditore-cliente».

Oggi si vende molto con l’ e-commerce, ci avete provato?
«Abbiamo pensato anche a questo, ma in questo settore oramai la concorrenza è spietata, per noi rappresenta qualcos’altro dalla nostra attività, quindi la decisione di mettere un punto, poi si vedrà».

Oggi siamo alla quarta generazione dell’attività Lama, giusto?
«La nostra attività, nata nel 1916, compie quest’anno 103 anni, anche se l’ultimo negozio rimasto, mi riferisco al mio in via Cervantes, è stato aperto nel 1970. Nel corso di questi anni sono stati chiusi tutti. Forse un campanello d’allarme, comunque un segnale che ci ha fatto comprendere che qualcosa stava cambiando».

Cosa farai dopo il 31 dicembre, data della chiusura del negozio?

«Bella domanda. Sicuramente cercherò di mettere a servizio della società la mia esperienza continuando nell’attività commerciale, studierò nel frattempo le modalità su come mettermi in gioco». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino