Ciclista morto, le sue ceneri sparse sul Vesuvio: «Così vivrà per sempre»

Ciclista morto, le sue ceneri sparse sul Vesuvio: «Così vivrà per sempre»
Le sue ceneri sono state sparse sul Vesuvio, per rispetto della sua volontà. Lì dove ha perso la vita ma anche su quel vulcano simbolo della sua grande passione. Sul...

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Le sue ceneri sono state sparse sul Vesuvio, per rispetto della sua volontà. Lì dove ha perso la vita ma anche su quel vulcano simbolo della sua grande passione. Sul sentiero numero 3 del Vesuvio questa mattina la cerimonia di addio più intimo a Santolo Napolitano, il ciclista 50enne di San Giovanni a Teduccio che lo scorso 15 maggio è precipitato nel vuoto con la sua mountain bike mentre percorreva l’impervio percorso montano. Ed è morto dopo un volo di oltre 70 metri. 


Presenti alla cerimonia la madre Mariarosaria Napolitano (di cui Santolo aveva il cognome), il padre Pasquale Beneduce, la moglie Stefania Postiglione, gli amici Gennaro Clemente, con lui al momento della tragedia, Luca Miracolo, che ha allertato i soccorsi, e tanti bikers che sono arrivati in cima in sella delle loro bici. Le  associazioni: Cicloo Carbonari, a cui apparteneva Santolo più volte campione regionale, Mtb Vesuvio,  Federciclismo Campania, De Maio, Lavativi, Visciano Bike ed altre.

La famiglia è stata accompagnata in cima dai carabinieri forestali sull’auto fuoristrada grazie all'interessamento del colonnello Michele Capasso dell'ufficio territoriale per la biodiversità di Caserta, responsabile della riserva forestale del Tirone Alto Vesuvio e al comandante della caserma Cifelli, Alessandro Longobardi. «La sua vita era il Vesuvio- il commento degli amici- e la sua volontà era che le ceneri fossero sparse qui. Vivrà per sempre tra noi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino