Cimitero delle Fontanelle, la sfida delle ex studentesse di Napoli: «Riaprite subito, per proteggerle ci siamo noi»

Hanno sguardi intensi e parole appassionate, sono giovani donne legate da una passione nata sui banchi di scuola: l'ossario delle Fontanelle. Oggi sono adulte, alcune di loro...

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Hanno sguardi intensi e parole appassionate, sono giovani donne legate da una passione nata sui banchi di scuola: l'ossario delle Fontanelle. Oggi sono adulte, alcune di loro sono mamme. Di fronte alla lunga chiusura del cimitero delle capuzzelle si sono interrogate, hanno cercato di capire cosa fare. Hanno ricordato i giorni al Caracciolo, quando studiavano turismo, hanno tirato fuori il numero della professoressa Spasiano che le travolse di passione coinvolgendole in un progetto per raccontare le Fontanelle ai turisti, hanno composto il numero: «Prof vogliamo fare qualcosa, l'ossario è di tutti noi, non può rimanere chiuso».

Così è nata l'idea di battersi per la riapertura. Ieri mattina si sono arrampicate in cima al cancello per piazzare lo striscione che hanno realizzato con la pittura spray, poi si sono guardate negli occhi e hanno deciso che non basta uno striscione per cambiare le cose.

Si chiamano Lucia, Wanda, Morena, Mariagrazia («tutto attaccato, mi raccomando che me lo sbagliano sempre»), la più grande si chiama Irene, è la professoressa Spasiano che oggi è in pensione.

Hanno deciso che il primo atto ufficiale del loro gruppo (che non è ancora un'associazione e non ha nemmeno un nome di battaglia), sarà un presidio davanti alle Fontanelle per il 14 di febbraio, San Valentino. Testimonieranno il loro amore verso l'ossario con un gazebo dove sperano di radunare tutta la potenza del quartiere per un messaggio all'Amministrazione: «Riaprite questo luogo».

Si rivolgono al sindaco, al Comune, lo fanno con modi gentili e la tenerezza negli occhi: «Affidatelo a noi il cimitero delle Fontanelle, lo sorveglieremo, lo terremo pulito, lo renderemo accogliente». 

Un vero e proprio progetto non c'è. Sono semplicemente giovani donne appassionate: «Bisognerà venire ad aprire il cancello? Ci saremo. Sarà necessario presidiare il luogo durante e visite? Lo faremo. Ci chiederanno di raccontare la storia di questo posto? Sappiamo farlo perfettamente. Vorranno qualcuno che venga a fare le pulizie? Ci impegneremo anche per questo se sarà necessario. L'importante è che l'ossario riapra».

Raccontano dei giorni della scuola quando fecero le giovani guide per un po', ricordano che alla maturità portarono qui la commissione d'esame per mostrare quel che sapevano fare: raccontare le storie delle Fontanelle come nessun altro. Pensano che oggi è necessario modernizzarsi, immaginano proiezioni multimediali, percorsi per i disabili, concerti notturni, eventi speciali.

Quando si scontrano con la realtà del «come si fa a fare queste cose?», si guardano un po' spaurite, poi intercettano lo sguardo rassicurante della professoressa Spasiano e procedono senza paura: «Cercheremo nel quartiere le persone con le competenze giuste. Artigiani, ingegneri, esperti: qui ci vogliamo bene, nessuno viene lasciato da solo quando c'è da fare qualcosa per il quartiere». 

Il tempo davanti allo striscione trascorre veloce. Le ragazze hanno intuito e passione anche se devono ancora capire come incanalare tanto entusiasmo. Spiegano che tutta l'economia delle Fontanelle è crollata dal giorno in cui, due anni fa, il cimitero ha chiuso. Negozietti e pizzerie sono scomparsi, ingoiati dalla mancanza del turismo.

Si presenta una donna, spiega che lei, quando c'erano i turisti, si arrangiava friggendo pastelle che vendeva a chi arrivava al cimitero: «Una sera dopo una manifestazione un gruppo di ragazzi mi chiese se avevo qualcosa. Io avevo finito tutto, misi la pentola sul fuoco e li invitai al mio tavolo: pasta al sugo. Senza farmi pagare, ovviamente».

Il racconto intenerisce, spiega meglio di mille parole la vita delle Fontanelle: «Adesso ha capito perché vogliamo far rinascere questo posto?», la voce delle ragazze riporta alla realtà.

Hanno idee confuse e progetti sgangherati eppure ce la faranno, sono sostenute dalla passione che è dentro i loro occhi. Le Fontanelle rinasceranno, e loro saranno le protagoniste. Scommettiamo? 

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Il Mattino