Cinque operai reintegrati alla Fiat il sacerdote: «Sono i miei eroi»

Cinque operai reintegrati alla Fiat il sacerdote: «Sono i miei eroi»
«Questi lavoratori sono i miei eroi, perché hanno fatto capire che anche da soli, con la consapevolezza di essere nel giusto, si può vincere una battaglia che...

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«Questi lavoratori sono i miei eroi, perché hanno fatto capire che anche da soli, con la consapevolezza di essere nel giusto, si può vincere una battaglia che si preannunciava difficilissima». Lo ha detto don Peppino Gambardella, parroco della chiesa San Felice in Pincis di Pomigliano d'Arco, a margine della conferenza stampa di Napoli con i cinque operai dello stabilimento Fca, licenziati due anni fa per i quali la Corte d'Appello di Napoli ha disposto il reintegro in fabbrica.


«Voglio esprimere il mio personale apprezzamento per il lavoro svolto dai giudici della Corte d'Appello - ha aggiunto il prelato, conosciuto come il 'prete operaiò per la sua vicinanza ai lavoratori in difficoltà - che hanno saputo cogliere l'essenza della vertenza, e hanno giudicati gli operai non per le loro idee, ma per quello che è successo. Se così non fosse si andrebbe alla deriva, e ci ritroveremmo con uno stato autoritario dove non si è più liberi di pensare e di esprimere le proprie idee. Questa sentenza è l'affermazione della dignità umana e lavorativa, non solo di cinque persone, di questi cinque 'Davidè che hanno sconfitto 'Golià, ma di tutti. In questi operai ho visto la determinazione a lottare in difesa dei diritti degli operai, nonostante fossero soli, senza alcuna grande struttura alle spalle, sostenuti dalla sola forza di volontà nella consapevolezza di essere nel giusto. Persone semplici - ha concluso don Peppino - che riscattano la classe operaia e ridanno forza a chi ha paura e non ha coraggio di contrapporsi contro i Golia» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino