Chiedono la testa di Roberto Fico: «Deve dimettersi dal Direttorio». Gli ormai ex espulsi del Movimento 5 Stelle di Napoli, presentano il conto dopo l'ordinanza...
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Un provvedimento che Luca Capriello, avvocato partenopeo che aspirava alla candidatura di sindaco di Napoli, definisce «storico» perché «azzera giuridicamente e politicamente il regolamento del Movimento». E ora chiedono le dimissioni di Fico, dal suo ruolo politico di membro del Direttorio, considerato «artefice» di quella cacciata. «Per ragioni anche storiche - spiega Capriello - Fico è il riferimento dei pentastellati di Napoli, una città nella quale alle scorse comunali, i risultati sono stati deludenti: sotto il 10%». Il che significa che il partito di Grillo, nel capoluogo partenopeo, ha perso, facendo un raffronto con i risultati delle regionali del 2015, «quasi il 17% di consensi, visto che, in quella occasione, il Movimento ottenne quasi il 26% delle preferenze». È stato necessario un provvedimento del Tribunale per stabilire ciò che Capriello chiama «ovvietà» prevista dalla Costituzione: il dissenso, anche interno, a una forza politica. Invece, nel Movimento, «chi la pensava diversamente veniva trattato come dissidente, poi isolato, in seguito sospeso e poi espulso».
Ora, «si apre uno squarcio» e si gettano le basi per «costruire una reale democrazia interna al Movimento».
Il Mattino