Circumvesuviana, è allarme sicurezza e il prefetto denuncia: «Atti gravissimi»

Di Bari convoca anche i vertici dell’Eav: «A rischio l’incolumità dei passeggeri»

La circumvesuviana
Il gentile vigilante che dalle prime ore del mattino sta presidiando il passaggio a livello della Circumvesuviana in via Crapolla a Pompei mostra le strisce dei pneumatici sul...

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Il gentile vigilante che dalle prime ore del mattino sta presidiando il passaggio a livello della Circumvesuviana in via Crapolla a Pompei mostra le strisce dei pneumatici sul terreno ancora fresche. Testimoniano il passaggio di uno scooter.

Due ragazzini in sella al motorino - racconta l’uomo - si sono avvicinati al passaggio a livello provenendo dalle campagne e alla vista dell’automobile dell’istituto di vigilanza hanno velocemente fatto marcia indietro. Si sono volatilizzati. Forse solo una generica paura, forse qualche irregolarità da nascondere: fatto sta che l’episodio dimostra che l’arrivo delle guardie giurate in via Crapolla può rivelarsi un deterrente.

Certo, è presto per dirlo: nei prossimi giorni si scoprirà se la serie di raid vandalici si è interrotta. Intanto, però, l’Eav ha mantenuto la promessa. Era stato lo stesso presidente Umberto De Gregorio ad annunciare l’invio di vigilantes sul luogo degli atti teppistici.

Il prossimo step sarà il potenziamento del sistema di videosorveglianza, mentre oggi alle 12.30 si terrà un comitato per l’ordine pubblico per la sicurezza in Circumvesuviana convocato dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari: «Sono atti gravissimi, fenomeni che preoccupano, per l’incolumità e la sicurezza dei passeggeri», ha detto il prefetto.

L’attenzione sul “soa” di via Crapolla, dunque, ora è altissima. Ci sono voluti quattro raid (cinque, secondo la testimonianza di alcuni macchinisti) in meno di un mese, ma ora sia l’azienda che le forze dell’ordine sono decisi a non darla vinta ai sabotatori. Anche le indagini della Procura di Torre Annunziata procedono speditamente: gli investigatori stanno mettendo in fila tutti gli episodi, convinti che ci sia una regia unica.

Nei primi giorni di febbraio furono messe sui binari delle lastre di cemento in mezzo ai binari e pochi giorni dopo dei pezzi di legno presi dai bancali. Poco più di dieci giorni fa, invece, sulla strada ferrata fu posizionata una vasca da bagno in vetroresina. In quel caso, il conducente se ne accorse in tempo e riuscì ad arrestare la corsa. Agli inizi della scorsa settimana l’ostacolo era stato un new jersey.

L’ultimo fatto è accaduto venerdì sera, poco dopo le 21: qualcuno ha lasciato un frigorifero proprio nel bel mezzo del passaggio a livello, il macchinista non è riuscito a frenare in tempo e l’elettrodomestico è stato trascinato per qualche metro. Finora non si sono registrati feriti: ma gli episodi hanno comunque fatto crescere la preoccupazione tra i viaggiatori. E comunque ogni raid ha messo in pericolo sia chi stava nel treno che gli eventuali passanti. 

Il “soa” è un passaggio a livello senza barriere, segnalato solo da allarmi sonori e luci. Quello di via Crapolla si trova a poche decine di metri dalle abitazioni, ma può essere attraversato solo a piedi. Da un lato, vi è una strada che spunta dove c’è un bar sempre affollato e poi il campo sportivo, gli uffici del Giudice di pace di Pompei e altre arterie che portano sia verso il Santuario che nella vicina Scafati.

Dall’altro lato, stradine di campagna nemmeno asfaltate: è da lì che proveniva lo scooter che alla vista dei vigilantes è poi tornato indietro. E sul versante delle campagne ci si imbatte in una specie di discarica abusiva: lastre di cemento, scarti dell’edilizia, un frigorifero del tutto somigliante a quello lasciato sui binari. Non è assurdo pensare che gli ostacoli siano stati presi proprio lì. Insomma, il delinquente (o la gang) non avrebbe avuto bisogno di un furgone per trasportare vasche, frigo, blocchi di legno o cemento, paratie di plastica: potrebbe aver trovato tutto sul posto.

Percorrendo il tratto di strada sterrata a piedi, si arriva a un gruppo di case: chi ci vive spiega di non aver visto nulla. In ogni caso, ad una certa ora la zona smette di essere frequentata perché poco illuminata. Anche quelli del bar vicino raccontano di non saperne nulla: «Durante il giorno c’è un viavai di gente perché sulla strada ci sono uffici e molte attività, ma la sera si ferma tutto, non viene nessuno. Chi vuole fare danni ha tutto il tempo a disposizione, la zona è quasi deserta», dice un avventore. 

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Il Mattino