«Alle condizioni date, sto facendo il possibile». Così replica alle critiche degli ultimi giorni il presidente dell'Eav, Umberto De Gregorio. «Che i...
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Sulle dichiarazioni di De Gregorio è intervenuto il presidente del gruppo di Forza Italia del Consiglio regionale della Campania, Armando Cesaro. «Prendo atto di un De Gregorio dai toni dimessi, forse dovuti a qualche richiamo dall’alto, che con questo tardivo mea culpa ci elenca il mare di difficoltà nel quale, non sapendo nuotare, rischia di affogare. Ovviamente rilevo pure come sia gravissimo che rispetto ai pesantissimi e personali fallimenti immagini vilmente di poter scaricare le sue responsabilità sugli altri e, peggio ancora, sui lavoratori - afferma in una nota -. Cosa ha realizzato questo signore fino ad oggi? Poche cose fatte coi piedi, peraltro possibili grazie alla programmazione precedente - sottolinea Cesaro -, mentre per il resto il flop è totale: fallito il piano di efficientamento e, tra record di cancellazioni corse e ritardi intollerabili dei treni, fallimento su tutti i fronti nei consuntivi di produzione dal 2015 ad oggi, i peggiori d’Europa». «L’unica differenza tra allora e oggi - incalza l’esponente di Forza Italia - è che ieri non c’erano risorse mentre adesso ci sono ma c’è un manager inadeguato, incapace persino di avvantaggiarsi dell’azzeramento dei debiti».
«Nessuno può negare che in queste settimane la linea Circumnvesuviana stia creando non pochi disagi agli utenti. Credo tuttavia che l'attacco al presidente dell'Eav, Umberto De Gregorio, stia in queste ore travalicando i confini del buon senso ed acquisti il sapore di pura strumentalizzazione politica». Così in una nota la consigliera regionale del Partito Democratico Enza Amato che è intervenuta sulla polemica. «Purtroppo viviamo in un'epoca in cui passa il messaggio che il fenomeno dell'immigrazione si risolve chiudendo i porti e la povertà si cancella facendo domanda per il reddito di cittadinanza. Così accade anche che - aggiunge - chi è stato in maggioranza alla Regione Campania fino al 2015, dimentichi che l'EAV stava fallendo, che le gare per l'acquisto di nuovi treni erano bloccate o che il contratto per il revamping di altri treni era stato stipulato con imprese poi fallite». «In realtà sono tante le cose che il collega Armando Cesaro dovrebbe ricordare di ciò che non andava, non solo sulla linea Circumvesuviana, ma anche sulla Cumana e MetroCampania, quando Stefano Caldoro era al Governo della nostra Regione. Evidentemente ha dimenticato il disastro in cui versava il trasporto pubblico ed ora, evidentemente, gli sfugge la complessità del lavoro messo in campo a partire dall'estate del 2015. Gli sfugge prima di tutto che si è dovuto salvare l'azienda dal fallimento». «Gli sfugge che si è dovuto analizzare e smontare un pezzo alla volta quel disastro - cresciuto per anni nella totale indifferenza politica della maggioranza a cui apparteneva - e che con enorme senso di responsabilità il Presidente De Gregorio ha provato a rimettere le cose su una giusta direzione, supportato, questo sì - aggiunge - da un chiaro mandato politico datogli dalla Giunta De Luca: risanare i debiti, potenziare e riqualificare la macchina organizzativa reclutando, con un concorso, nuove risorse umane; investire in sicurezza, acquistando nuovi treni, nuovi autobus e provando a recuperare anche gare bloccate e contenziosi pregressi che se non trattati con accuratezza e coraggio si sarebbero rilevati un ulteriore spreco di danaro per EAV e Regione, con un danno ancor maggiore per la qualità del servizio e dunque per gli utenti». «A Cesaro faccio notare, ma senza volere nascondere i problemi - ci mancherebbe - che noi ci siamo messi a lavorare per superare ritardi decennali e nel frattempo abbiamo trovato anche il modo per programmare ed investire sul futuro dell'azienda. Non nascondiamo le difficoltà, ma lavoriamo per trovare soluzioni proprio perché sappiamo che la priorità è la qualità e l'efficienza del servizio. Non abbiamo ancora la bacchetta magica - conclude - ma nutriamo un grande senso di responsabilità e rispetto verso i cittadini campani, anche nell'informazione che si veicola circa le azioni che si mettono in campo per superare i disagi di questi giorni».
«@amatoenzaPD sei ufficialmente invitata ad un #CircumTour gratuito alla scoperta delle mille meraviglie del servizio trasporto su ferro dell’Eav. Ci divertiremo poco, rischieremo molto, ma capiremo tanto. #dimettetevi». Così su Twitter il capogruppo regionale campano di Forza Italia Armando Cesaro ha replicato alle dichiarazioni della consigliera Enza Amato sul caso Circumvesuviana.
«Siamo a pochi mesi dal traguardo di questa consiliatura regionale e meno ancora dalla recente tripla autoinvestitura di Umberto De Gregorio a presidente, amministratore delegato e direttore Eav, con stipendio da nababbo e i benefit che il molteplice ruolo impone, per ascoltare dallo stesso plenipotenziario dell'azienda regionale dei Trasporti l'ammissione di un fallimento. Soltanto oggi, dopo deragliamenti, convogli in fiamme, casi di cronaca figli della scarsa sicurezza nelle stazioni, rivolte di utenti all'ordine del giorno per soppressioni e ritardi e albergatori in protesta che strappano convenzioni, per sentir ammettere da De Gregorio che il servizio funziona male. Era l'unico, probabilmente in buona compagnia con il governatore De Luca, a non ancora essersene accorto». È quanto dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle e membri della Commissione Trasporti Vincenzo Viglione e Tommaso Malerba. «Oggi apprendiamo ufficialmente e tristemente che un miliardo di fondi pubblici spalmati su due legislature, da Caldoro a De Luca, destinati al rilancio di Eav, sono andati letteralmente in fumo. E che l'uomo della provvidenza, a cui sono stati attribuiti pieni poteri, ha preso coscienza di non aver fallito, ma che, in maniera del tutto irresponsabile punta il dito contro dipendenti, minacciando scelte radicali che potrebbero investire lo stesso personale». «Da giorni - aggiunge Malerba - i lavoratori ci scrivono per comunicarci che i magazzini sono scarsamente forniti di pezzi di ricambio, con inevitabili riverberi sulla manutenzione, pregiudicando l'efficienza del servizio. Resta inevasa la domanda che poniamo da tempo sui 12 vettori soggetti a revamping». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino