Ciro Esposito, il cugino: «Vidi De Santis che sparava»

«Ho visto Ciro a due metri da De Santis, ricordo che stava per voltarsi e fuggire quando ha estratto la pistola, ma De Santis ha sparato». È quanto ricostruito...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Ho visto Ciro a due metri da De Santis, ricordo che stava per voltarsi e fuggire quando ha estratto la pistola, ma De Santis ha sparato». È quanto ricostruito oggi in aula da Domenico Pinto, cugino di Ciro Esposito, sentito come testimone nel processo sui fatti del prepartita della finale di Coppa Italia 2014 che vede imputati Daniele De Santis - accusato dell'omicidio del tifoso del Napoli - assieme a Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, accusati di rissa. Il testimone ha ricostruito quanto avvenuto il 3 maggio di due anni fa nei pressi dello stadio Olimpico.


«Nella zona di viale Tor di Quinto - racconta - abbiamo sentito delle esplosioni. Vedevamo del fumo e delle donne e dei bambini che chiedevano aiuto dai pullman. Ciro fu il primo ad andare verso gli autobus. Superato il guardrail ci trovammo di fronte questo omone che ci diceva di andare verso di lui. Ciro lo ha preso per le spalle e hanno avuto una breve colluttazione - ha aggiunto- Se non erro, Ciro gli ha dato un pugno e lui prese la pistola e gli sparò».

Pinto ha raccontato, inoltre, che «quando ci siamo voltati per tornare a soccorre Ciro, De Santis era a terra e tentava di sparare contro di noi. Non so perché la pistola non esplose altri colpi, forse si era inceppata oppure i colpi erano finiti. Se non fosse andata così ci sarebbero stati altri morti». Mentre il gruppo tenta di soccorrere Esposito, il cugino di Ciro ricorda che c'era un gruppetto di 4 o 5 persone, vestite di nero e con il casco, che lanciava oggetti contro di loro. «Ci tiravano contro pietre, fumogeni e bombe carta. Una bomba carta era finita anche sotto al braccio di Ciro, poi qualcuno l'ha allontanata con un calcio».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino