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Natale a rischio per l’arte campana, restano in agitazione le centinaia di lavoratori dei siti del Polo Museale Campano. Disagi organizzativi, scarsa sicurezza sul lavoro per i dipendenti, nessun confronto con i sindacati e poca cura nell’offerta al pubblico del patrimonio culturale. Motivazioni che da tempo la Cisl Fp sta denunciando agli organi competenti arrivando fino al Ministro Franceschini.
«È da più di un anno che la Cisl Fp sta denunciando, a tutti gli organi competenti e in particolare al ministero della Cultura, le criticità di ogni posto di lavoro gestito dalla direttrice del Polo Museale della Campania, Marta Ragozzino. Dai disagi organizzativi alla sicurezza sul lavoro per i dipendenti, i musei napoletani sono il simbolo di una gestione lassista e molto poco attenta a quello che dovrebbe essere invece il fiore all’occhiello della città di Napoli e di tutta la Campania», spiega Luigi D’Emilio segretario generale Cisl Fp Napoli a cui fa eco Carlo Tortora segretario provinciale con delega alle funzioni centrali.
«L’ultima ‘avventura’ è toccata al al museo dell’Antica Capua quando i visitatori sono stati costretti ad improvvisarsi ‘Indiana Jones’ per ammirare opere d’arte» continua D’Emilio. L’accessibilità al Museo di Capua e la visione delle opere, infatti, è stata possibile solo grazie alle torce dei cellulari dei visitatori che hanno illuminato le sale. «Non solo un disagio per i visitatori ma soprattutto un danno per le opere d’arte che hanno assorbito un’esposizione luminosa non conforme il 2021 era cominciato proprio con l’appello della dirigente Ragozzino in cui invitava i residenti a visitare le grandi bellezze con biglietti speciali, sconti e nuove esposizioni. Ma a fine anno, la stessa dirigente, ha mandato residenti e turisti allo sbaraglio nelle sale dei musei aperti di notte» aggiunge Carlo Tortora.
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