È suddivisa in sezioni la denuncia nei confronti dell'ex segretaria regionale della Cisl Lina Lucci. C'è il capitolo fondi per il pagamento dei canoni di...
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Ma andiamo con ordine, a ripercorrere le fasi di una vicenda complessa che vede la Lucci assumere una doppia posizione: da un lato le accuse mirate dei vertici del sindacato che ha presieduto per anni; dall'altro, invece, la donna viene considerata parte offesa, sulla scorta di una controdenuncia presentata alla Digos appena qualche giorno fa.
In sintesi, le accuse alla Lucci sono state confezionate dal commissario Piero Ragazzini, grazie a una vera e propria attività di intelligence privata condotta all'interno del sindacato. La donna sarebbe stata intercettata con registrazioni «fai da te» da parte di uno dei membri del sindacato. Ci sono decine di clip, oltre ad altro materiale, ora al vaglio degli inquirenti, che a questo punto possono andare in una sola direzione: convocare i titolari della denuncia, convocare le persone informare dei fatti e dare una veste legale (nel senso di utilizzabile nel corso di un processo) al materiale confezionato in modo segreto nell'ambito del dossier offerto ai pm. E poi valutare se andare avanti contro la Lucci, o ritenerla parte offesa in un eventuale processo per diffamazione e violazione della privacy. Come è noto infatti, appena pochi giorni dopo aver saputo dell'esistenza della denuncia, la donna si è rivolta alla Digos sostenendo di essere vittima di diffamazione e violazione della privacy.
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Il Mattino