Cisl, documento di sfiducia alla Lucci, Furlan pronto a inviare commissario

Cisl, documento di sfiducia alla Lucci, Furlan pronto a inviare commissario
Lina Lucci deve dire addio alla poltrona di vertice della Cisl Campania. Nelle prossime ore l’organizzazione nazionale guidata da Anna Maria Furlan deciderà infatti...

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Lina Lucci deve dire addio alla poltrona di vertice della Cisl Campania. Nelle prossime ore l’organizzazione nazionale guidata da Anna Maria Furlan deciderà infatti come traghettare la struttura di via Medina verso il congresso regionale che si terrà tra marzo e aprile 2017 e che sarà chiamato ad eleggere il nuovo segretario generale e la sua squadra per i prossimi quattro anni. Il posto della Lucci sarà quindi preso da un commissario o, più probabilmente, da un reggente, dopo che 101 membri del consiglio generale su 130 – senza considerare il peso politico di tutti i dieci tra presidenti e direttori degli enti e associazioni aderenti, quali l’Adiconsum per i consumatori, il Centro di assistenza fiscale, il patronato Inas, il sindacato degli inquilini Sicet e l’associazione dei pensionati Anteas, che non hanno diritto di voto ma solo di parola nel parlamentino regionale – la hanno già informalmente sfiduciata due settimane fa, richiedendo la convocazione entro fine mese, ai sensi dello statuto, del consiglio generale che dovrà ufficializzare la decisione. Il motivo della convocazione? «Al fine di recuperare la crisi politica, organizzativa e dell’assetto che da due anni paralizza la Cisl Campania», sono le dure parole che si leggono nella richiesta del direttivo, che ora deve essere vagliata dalla confederazione nazionale per stabilire anche la data.


La Lucci è stata invitata a dimettersi nei giorni scorsi, ma il suo no ha innescato l’inevitabile percorso formale, previsto dallo statuto, allungando la sua permanenza in via Medina, anche se di poco. Lei non vuole e non può parlare in questo momento, per non incorrere in un autogol tra i dettami dello statuto della sigla sindacale, ma venderà comunque cara la pelle al consiglio di fine mese, come ha fatto già sapere a coloro i quali la hanno invitata a farsi da parte, tramite dimissioni da presentare con urgenza e di sua «spontanea» volontà, invece di arrivare allo scontro. E invece siamo al redde rationem, ovvero alla resa dei conti. Conti iniziati durante un direttivo lo scorso mese di dicembre, quando alla segretaria generale venne fatto notare, a detta dei presenti, l’allontanamento dalla rotta prevista rispetto alle numerose vertenze in atto. Fino ad arrivare a quelle di Ericsson e Almaviva, di questi ultimi giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino