La Cisl Scuola di Napoli a Roma contro la legge di stabilità

La Cisl Scuola di Napoli a Roma contro la legge di stabilità
Oltre 200 rappresentanti sindacali unitari hanno partecipato all’assemblea indetta dalla Cisl Scuola di Napoli in preparazione della manifestazione nazionale promossa da...

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Oltre 200 rappresentanti sindacali unitari hanno partecipato all’assemblea indetta dalla Cisl Scuola di Napoli in preparazione della manifestazione nazionale promossa da Cgil, Cisl e Uil per sabato 9 febbraio a Roma contro la legge di stabilità.


All’iniziativa erano presenti, tra gli altri, la leader nazionale della categoria Lena Gissi con le segretarie generali provinciale e regionale Maria Romano e Rosanna Colonna, e i numero uno della confederazione in Campania Doriana Buonavita e a Napoli Giampiero Tipaldi.

«Diciamo no alla manovra – ha sottolineato Lena Gissi – perché manca un progetto per il Paese, fino al punto da penalizzare i settori della conoscenza come istruzione, formazione e ricerca che sono decisivi per rilanciare crescita e politiche di sviluppo. Diciamo no perché i precari della scuola (solo quest’anno abbiamo 150 mila supplenti, destinati ulteriormente ad aumentare) aspettano risposte che non arrivano. Diciamo no per le irrisorietà delle risorse previste per il rinnovo contrattuale dei lavoratori pubblici, con una cifra ridicola di 35 euro nel triennio 2019-2012. E’ una legge che non va, e che deve essere profondamente modificata».

Dello stesso tono l’intervento di Maria Romano. «Napoli – ha aggiunto – in piazza dirà no anche all’autonomia differenziata, che il Governo e le regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna si apprestano a definire, perché l’istruzione è unitaria in tutto il Paese, come dice la costituzione, e non è giusto stanziare maggiori risorse a favore delle scuole del Nord penalizzando quelle del Sud. Un Paese civile e moderno deve assicurare a tutti i livelli essenziali delle prestazioni, a partire dal campo dei diritti civile e sociale, garantendo  strutture idonee all’istruzione e la stessa qualità dell’offerta formativa». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino