La città antica di Pompei è senza barriere: tour nel linguaggio dei segni

La città antica di Pompei è senza barriere: tour nel linguaggio dei segni
POMPEI - Silenzio, tra le domus della città romana «parlano» gli affreschi. Dalla «Venere in Conchiglia» ai «Casti Amanti», senza...

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POMPEI - Silenzio, tra le domus della città romana «parlano» gli affreschi. Dalla «Venere in Conchiglia» ai «Casti Amanti», senza trascurare le scene erotiche della casa dei Vettii e del Lupanare. I non udenti, ben presto «ascolteranno» i tesori della città sepolta grazie al progetto avviato dal direttore generale del Parco Archeologico Massimo Osanna.


Ieri a «san Paolino» - sede dell'ufficio dirigenziale degli Scavi - Osanna ha presieduto al primo di una serie di appuntamenti che fanno seguito alla convezione stipulata tra il Parco Archeologico e l'Ente nazionale Sordi di Napoli (Ens). La convenzione segna l'avvio di un percorso che apre il sito alla comunità dei sordi. «A breve - ha spiegato Osanna attraverso i social - insieme all'Ens sarà definito un calendario di visite, di cui saranno date le opportune informazioni sul nostro sito web. Questa attività rientra nel più generale quadro di iniziative che il Parco ha avviato ormai da oltre un anno, finalizzate a migliorare i livelli di fruibilità del sito. Tutto ciò per evidenziare che a Pompei l'approccio inclusivo al godimento del patrimonio archeologico costituisce un punto di forza e un momento di arricchimento sociale e culturale per tutte le categorie di visitatori».
 
Con lo slogan «Pompei è di tutti ed è per tutti», il direttore generale dopo aver spalancato le porte della città archeologica ai diversamente abili, abbattendo le barriere architettoniche con la realizzazione di un percorso agevolato nel pieno rispetto della fragilità delle antiche vestigia, e il braccialetto «Con-me» per i non vedenti, ha offerto un lascia passare ai non udenti con l'eliminazione delle barriere sensoriali. La bellezza dei mosaici, il mistero degli affreschi, le storie e gli intrighi amorosi dei pompeiani di duemila anni fa, saranno raccontati in una versione nuova: attraverso il linguaggio dei segni. Ancora una volta il «modello Pompei» è destinato a fare scuola . L'incontro tra Osanna e i responsabili dell'ente Nazionale Sordi ha portato alla luce problemi, soluzioni, idee con il solo obiettivo di dare sensibilità e creare un terreno fertile per l'abbattimento delle barriere sensoriali che precludono, ancora oggi, l'accesso ai grandi tesori dell'Italia.


Molto presto sul portale della Parco Archeologico, www.pompeiisites.org e attraverso i social (Twitter, Instagram e Facebook), gli interessati potranno prendere visione del percorso studiato per i non udenti, i modi e i tempi per vivere un tour tra le antiche vestigia e scoprire i segreti dei padroni di casa delle domus. Scavi ancora più «aperti» a un pubblico sempre più vasto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino