Alla fine, a disertare l'Assemblea dei soci è proprio la Regione, il socio di riferimento della Fondazione Idis-Città della scienza, l'ente sul quale il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ieri sera, nella sostanza, si è consumato in tutto e per tutto lo strappo tra Presidente e Cda e a questo punto anche con l'Assemblea dei soci. E chissà che la plastica dimostrazione dei numeri e della tendenza politica emersa rispetto al futuro della Fondazione Idis, non faccia da calmiere per Silvetrini. Che ha confidato a qualche amico il suo timore, l'essere defenestrato dalla sua creatura «perché anziano e gravemente malato».
Nella sostanza quello che trapela è un Silvestrini determinato, però ora orientato a fare anche una riflessione sugli ultimi accadimenti. A iniziare dallo strappo, il primo, del 20 luglio, quando le dimissioni del segretario generale Enzo Lipardi non furono discusse nel Cda - che non le accettò - e di conseguenza nulle - mentre il Presidente invece le ritenne valide. «Bisogna ristabilire il rispetto delle regole - raccontano dal Cda - solo questo chiediamo, nessuno mette in discussione le qualità e lo spessore di Silvestrini, ma non si è nemmeno mai visto che vengano accettate dimissioni senza discussioni del Cda così come si valutino cambi di Statuto senza discussioni». Parole amare che tuttavia lanciano un segnale distensivo, ma il dado è tratto, politicamente Silvestrini o si adegua oppure è isolato o nella migliore delle ipotesi in minoranza. Non può ignorare l'assenza della Regione, un chiarissimo ed inequivocabile segnale del no al progetto del fondatore.
Tensione alle stelle anche tra i dipendenti di Città della Scienza senza stipendio da tre mesi. Un presidio - con i sindacati - sotto la sala dove si doveva tenere l'Assemblea dei soci è degenerato. Quando Fiorenzo Liguori, docente di Diritto alla Federico II è sceso in strada per comunicare il «rinvio» dell'Assemblea, è stato bersaglio di insulti e gli è stato sfondato il cruscotto della sua auto.
Sono accorse le forze dell'ordine che hanno preso le generalità di tutti i presenti. A compiere il gesto insano e vile proprio uno dei manifestanti e lavoratore dello Science center. I lavoratori erano convinti che la Regione immettesse denaro fresco, per poi pagare gli stipendi, ma è la Fondazione Idis che deve mettere i soldi, come da sempre hanno chiarito dalla Regione. «L'assemblea dei soci della Fondazione Idis che avrebbe dovuto definire delle modifiche statutarie, che avrebbero poi consentito di mettere mano alle sorti finanziarie di Città della Scienza, per l'assenza della Regione è saltata» afferma Elisa Laudiero, della segreteria regionale Cgil Campania. Nessun cenno all'episodio di violenza e dunque nemmeno di condanna. Non una bella pagina per il sindacato. «Abbiamo affrontato troppe traversie e retto a troppe crisi, solo per ritrovarci oggi in una situazione gravissima, frutto di scelte e di una gestione di cui «non siamo responsabili. A questo punto non possiamo farci distogliere dai nostri principali obiettivi: lavoro, salario, dignità delle condizioni in cui ciascuno svolge le proprie mansioni» conclude la Laudiero. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino