Tensione davanti all'ex ICM in via Nuova delle Brecce, nella zona orientale di Napoli, dove i cittadini sono in presidio da diversi giorni per bloccare l'accesso ai camion...
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I residenti delle zone a ridosso del sito e dei quartieri di Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio, Gianturco e Poggioreale continuano a denunciare la difficile situazione che affrontano da diversi mesi: le esalazioni, infatti, si percepiscono anche a grande distanza nonostante l'attivazione dei «cannoni» che sparano una sostanza chimica che abbatte i forti odori. Alcuni cittadini sono entrati nell'impianto per monitorare le attività in corso, come lo scarto della frazione umida dal resto dei rifiuti raccolti nelle strade di tutta la città: questa viene separata a mano dalle impurità e poi spedita nell’impianto di compostaggio fuori regione.
Il consigliere della VI municipalità Massimo Morga, che ha visitato il sito nelle ore scorse, rinnova le richieste all'amministrazione comunale fatte in precedenza. Ovvero il ritiro immediato dell'ordinanza che autorizza lo sversamento dell'umido, lo svuotamento delle diverse piazzole e l'utilizzo dell'impianto per lo stoccaggio dei soli materiali ingombranti. La notte scorsa anche l'assessore con delega all'ambiente della municipalità di Napoli Est, Ippolito Braccini, era in sopralluogo nell'area constatando le difficili condizioni in cui lavorano i dipendenti della azienda municipalizzata. Braccini ha chiesto al presidente della VI municipalità, Salvatore Boggia, di inviare una richiesta all'Arpac per un sopralluogo e delle verifiche nell'impianto di via Nuova delle Brecce. Anche l’assessore municipale è dell'idea che non si debbano più scaricare rifiuti organici e accelerare sulla bonifica del sito.
L’impianto di stoccaggio di Napoli Est risulta ancora essenziale per evitare l'accumulo di rifiuti nelle strade cittadine e per rispondere alla «carente funzionalità degli impianti esistenti». Per questo le richieste di cittadini e politici di revocare l'ordinanza sono destinate a restare vane anche dopo la riattivazione del termovalorizzatore di Acerra avvenuta sabato 19 ottobre dopo interventi di manutenzione. Sull'ex ICM esiste un progetto più ampio: dopo l'autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Regione Campania, l'attuale struttura sarà trasformata in un vero e proprio impianto industriale con la costruzione di quattro capannoni nei quali verranno stoccati i rifiuti organici al momento accumulati all'aria aperta. I 18mila metri quadri rientrano nel perimetro del sito d'interesse nazionale (SIN) di «Napoli Orientale» per il quale sono previste complesse bonifiche.
I cittadini non si fermano. Una delegazione ha chiesto di essere ricevuta a Palazzo San Giacomo mentre è stata annunciata una assemblea pubblica (ore 18 nel «rione Baronessa») per coordinare le azioni di protesta delle prossime ore il cui intento resta quello di bloccare i camion carichi di spazzatura raccolta in tutta la città. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino