Dopo una complessa attività investigativa, iniziata nel novembre 2017, nei giorni scorsi il personale della polizia postale e delle comunicazioni di Bologna, con il...
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I due, dopo aver attivato diverse posizioni finanziarie in alcune banche del territorio emiliano, depositavano vaglia postali "clone" che replicavano perfettamente i documenti originari, emessi a favore di ignari clienti sardi di Poste Italiane. Documenti che, nonostante il loro indebito utilizzo, continuavano a rimanere materialmente nella disponibilità dei legittimi proprietari. Le somme, accreditate su conti appositamente accesi, venivano poi riciclate attraverso una serie di operazioni finanziarie virtuali verso altri strumenti come carte ricaricabili, per dissimularne l'origine delittuosa.
I primi sospetti sulla illegittimità delle operazioni sono stati segnalati agli inquirenti da alcuni direttori delle filiali interessate, dando così lo spunto a un'articolata attività investigativa sviluppata anche grazie al contributo informativo e operativo degli uffici anti-frode di Poste Italiane. Le complesse indagini hanno consentito di identificare e localizzare i destinatari delle misure solo dopo lunghe ed impegnative ricerche nel centro di Napoli. Uno dei soggetti, ricercato da altri reparti della polizia perché indiziato di aver commesso analoghi reati in molte altre province italiane, aveva anche precedenti per rapina e si era, da tempo, reso irreperibile. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino