L'appuntamento è confermato per domani a mezzogiorno. A Fuorigrotta, e probabilmente non a caso in quel piazzale Tecchio destinato - per volontà...
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Una manifestazione ad alta tensione. Sulla quale si concentrano, inevitabilmente - anche alla luce anche dei recenti scontri di piazza verificatisi a Bologna e a Torino tra estremisti di destra e di sinistra - le attenzioni della Questura. I timori ci sono tutti: e sono quelli che inducono a ipotizzare che esponenti dei centri sociali e della galassia riconducibile ai cosiddetti «movimenti antagonisti» possano tentare di arrivare allo scontro fisico. Per questo è già pronto un piano per la tutela dell'ordine pubblico.
A Fuorigrotta verranno concentrati circa 600 tra agenti della Polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza per evitare che si ripetano le scene già viste nel marzo dell'anno scorso, in occasione del comizio di Matteo Salvini a Napoli. In quell'occasione si registrarono violenti scontri tra i giovani che protestavano per l'arrivo in città del leader leghista e le forze dell'ordine, con scene di guerriglia urbana che tennero per ore sotto scacco un intero quartiere.
«Abbiamo predisposto - spiega al «Mattino» il questore di Napoli, Antonio De Iesu - un piano di controllo adeguato. Ci auguriamo che nessuno creai problemi: voglio ricordare che il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza prevede che la richiesta di partecipazione ad eventi in strada va comunicato alla Questura almeno tre giorni prima dell'evento. E a noi, oltre che la richiesta degli organizzatori dell'evento, altre comunicazioni non sono giunte». Questo, naturalmente, non garantisce che qualche testa calda possa decidere di farsi vivo per creare disordini. Ed anzi, segnali intercettati dalla Digos di Napoli, inducono a mantenere molto alta l'asticella dell'allarme.
Insomma ad impensierire i responsabili dell'ordine pubblico è proprio l'ipotesi di una «contro-manifestazione» nella stessa zona in cui si raduneranno i rappresentanti dell'estrema destra, che peraltro sono presenti con proprie liste - anche a Napoli - in vista della imminente competizione elettorale del 4 marzo. «Per questo - aggiunge il questore De Iesu - abbiamo predisposto un robusto servizio d'ordine che coinvolgerà agenti di polizia e militari dei carabinieri e della finanza. Auspico che tutto vada bene, che non ci siano problemi o manifestazioni di intolleranza capaci di turbare l'ordine pubblico».
Fatto sta che l'intera zona destinata ad accogliere i militanti di Forza Nuova porterà, già dalle prime ore del mattino di domani, un imponente schieramento di forze dell'ordine a Napoli. Dicevamo di piazzale Tecchio. Scelta probabilmente non casuale, quella decisa dal leader Roberto Fiore: e dettata - evidentemente - dalla decisione presa dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris di sostituire il toponimo, cancellando per sempre l'intitolazione all'ex segretario napoletano del partito fascista con il nome dell'imprenditore ebreo Giorgio Ascarelli.
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Il Mattino