Comunali a Napoli, dai dem avviso a Manfredi: «Tempo scaduto»

Comunali a Napoli, dai dem avviso a Manfredi: «Tempo scaduto»
L'ultimo miglio è stato percorso tutto e la lunghissima - e stucchevole - vicenda della candidatura a sindaco di Gaetano Manfredi è davvero arrivata alla fine:...

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L'ultimo miglio è stato percorso tutto e la lunghissima - e stucchevole - vicenda della candidatura a sindaco di Gaetano Manfredi è davvero arrivata alla fine: dentro o fuori in poche ore. Anche perché il centrodestra ha ora il candidato, si tratta del pm anticamorra Catello Maresca, e non è più possibile perdere tempo. «Oggi si chiude in un senso o nell'altro» trapela sia dai democratici che dall'entourage di Manfredi. Dove fanno trapelare che la partita si è riaperta rispetto a qualche giorno fa, ma da qui a candidarsi il passo è ancora molto lungo. La stanchezza si sente e si tocca con mano in tutte le parti in campo, così come l'irritazione degli alleati pentastellati. Il collante che tiene uniti Pd, M5S e il non trascurabile fattore del governatore Vincenzo De Luca, è che l'alleanza giallorossa potrebbe essere il valore aggiunto per scalare il Comune dopo dieci anni e avere i due enti in sintonia per i prossimi 5 anni. E sotto il profilo politico, Napoli sarebbe il trampolino di lancio nazionale dell'alleanza in vista del 2023. L'ultimo pressing del Pd è partito sia dalla segreteria romana che da quella metropolitana retta da Marco Sarracino. La proposta a Manfredi da inserire nella legge di Bilancio è arrivata. L'ex rettore la sta valutando. Sul fronte degli alleati del M5S, 48 ore fa la viceministra Laura Castelli, in una audizione in commissione parlamentare, ha ribadito che misure per i comuni in dissesto e predissesto saranno prese nella legge di Bilancio, ma che per ora non si può andare oltre i 184 milioni inseriti nel sostegni bis che non è cosa da poco. E sull'accollo dei debiti da parte dello Stato norma che è già in vigore da tempo e che il sindaco Luigi de Magistris a oggi non ha ancora utilizzato. Il Comune pagherà lo Stato e non più le banche risparmiando così molti soldi in termini di interessi. Se la proposta convincerà Manfredi si potrebbe sbloccare la candidatura, a patto che gli impegni delle parti saranno pubblici. Nella sostanza, sottoposti all'attenzione di Governo e Parlamento con i leader Enrico Letta e Giuseppe Conte che ci dovrebbero mettere la faccia. Cosa già avvenuta ieri e che anche oggi si ripeterà perché è in programma una videoconferenza o chissà all'ultimo momento Manfredi potrebbe andare a Roma personalmente. La strada resta in salita. Il governo è quello classico di emergenza, di larghe intese. Le elezioni comunali di ottobre interessano tutte le forze politiche, è difficile immaginare che un passaggio simile in Parlamento non sia esposto agli attacchi del centrodestra e della Lega che dovrebbero dare semaforo verde a un provvedimento ad personam per il candidato del centrosinistra allargato al M5S di Napoli. La Lega in particolare una legge speciale per Napoli l'ha già bocciata con il consigliere regionale Severino Nappi. «Puzza di assistenzialismo» il suo pensiero. Figurarsi adesso che Maresca ha ufficializzato la sua candidatura. 

Certo è che ieri le interlocuzioni avute dall'ex ministro sono state ai massimi livelli sia nel Pd che con il M5S dove il leader Giuseppe Conte è suo amico e lo ha chiamato nel suo governo quando era premier. Il pressing però è di tutta la squadra dei democratici con Francesco Boccia e Antonio Misiani che hanno in mano la patata bollente degli enti locali e delle loro finanze che hanno messo a punto la proposta. Chi sta vicino a Manfredi racconta che questo dialogo in qualche modo sta motivando l'ex rettore a gettare il cuore oltre l'ostacolo. Vale a dire - questo il ragionamento - chi ama Napoli si deve lanciare e affrontare anche le difficoltà connesse alla situazione contingente. Questa la sfida lanciata all'ex ministro. 

Il documento in mano a Manfredi è chiaro, l'ex rettore è lusingato dalle attenzioni, nelle legge di Bilancio sono prospettate nuove misure quali un fondo strutturale per i comuni in predissesto da 1,5 miliardi e si tenterà di avere per le città metropolitane in agonia finanziaria una norma tipo Roma, cioè la gestione separata del debito per poter governare senza fardelli. Significa che dovrebbero arrivare nelle casse del Comune cifre a nove zeri. La questione - nella sostanza - è tutta politica, perché le misure già esistenti sono state allargate per Napoli. Quelle nuove diventano un impegno di Pd, M5S e il resto della coalizione. Su questo Manfredi sta ragionando. Gli alleati possono promettere per ora solo un impegno forte che caratterizzerà la campagna elettorale. Oggi i vertici di Pd e M5S dovranno convincere Manfredi. Nella consapevolezza che è ritenuto un ottimo candidato per vincere ma che un piano alternativo anche come strategia politica esiste. 

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Il Mattino