Comunali a Napoli, liste Maresca escluse. Nappi: «Burocrazia inutile e folle Noi esclusi per due fogli»

Comunali a Napoli, liste Maresca escluse. Nappi: «Burocrazia inutile e folle Noi esclusi per due fogli»
«Un attentato per via burocratica alla democrazia che colpisce l'intero centrodestra», attacca Severino Nappi, consigliere regionale e coordinatore cittadino della...

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«Un attentato per via burocratica alla democrazia che colpisce l'intero centrodestra», attacca Severino Nappi, consigliere regionale e coordinatore cittadino della Lega riferendosi alla bocciatura del ricorso che ha stoppato la lista del Carroccio. E tre liste civiche della coalizione di Catello Maresca.

Anzitutto ci spieghi cosa è successo: all'inizio si credeva solo ad un ritardo nella presentazione.
«Siamo arrivati alle 11.30, mezz'ora prima della scadenza, per presentare la lista e ci hanno fatto spostare per ragioni di Covid. E poi non ci hanno fatto entrare per una questione di secondi, come ha accertato anche il Tar. Per il resto, c'è stato un accanimento burocratico e cavilloso contro di noi francamente incomprensibile. Ma proprio per questo siamo fiduciosi che il Consiglio di Stato, che si pronuncerà tra un paio di giorni, accoglierà il nostro ricorso riammettendo la nostra lista».

Quindi, anche da avvocato, è sicuro che questo sia stato solo un incidente di percorso.
«Il tribunale ci ha già dato già parzialmente ragione. Ma sta di fatto che questo è un attentato per via burocratica alla democrazia che colpisce l'intero centrodestra e il primo partito nazionale. È un gravissimo vulnus che danneggia Napoli e tutti quelli come noi che stanno lavorando al cambiamento di questa città con un progetto civico e coraggioso dopo 30 anni di mal governo delle sinistre».

Sta dicendo che c'è un disegno per tagliarvi fuori?
«Dico solo che quanto accaduto, se non si pone rimedio, è già un danno irreparabile a 340 nostri candidati, donne e uomini liberi, che si sono messi in gioco e che ora sono disorientati. Li sto sentendo in queste ore e capisco la loro amarezza per decisioni incomprensibili. Specie per chi crede che sia tempo di fatti e non di formalismi».

Come si sente dopo questa burrasca?
«Amareggiato perché io sono stato candidato e so cosa significa investire sulla fiducia delle persone e poi vedersi frenare da regole che risalgono a 60 anni fa e non hanno niente a che fare né con la politica, né con il diritto ma solo con la burocrazia, uno dei mali drammatici di questo paese che ora rischia di uccidere il voto nella terza città d'Italia e frenare il percorso di cambiamento della politica che la Lega ha messo in campo anche qui»

I magistrati del Tar sentenziano di un simbolo non a norma.
«Qui parliamo di un foglio di carta, nel tempo dell'informatica, che non sarebbe a posto. Andiamo... Ci sono 340 nomi e 500 sottoscrittori autenticati dal notaio, oltre ai casellari giudiziari esibiti che dicono come tutte queste persone siano pulite. E poi un burocrate ci ferma per le dimensioni del simbolo nella documentazione della nostra lista...».

Maresca parla di attentato alla democrazia.
«Comprendo l'amarezza di Catello, che conosce la legge e il diritto e quindi sulla sua pelle sa bene come ci sia una differenza tra il rispetto delle regole e il formalismo inutile e fine a sé stesso. Ma la nostra campagna va avanti d'intesa con il nostro segretario regionale Valentino Grant e tutto il gruppo dirigente: non ci fermeremo».

Immagino abbia sentito Salvini, dopo la decisione dei giudici.
«Chiaramente come tutti noi è profondamente amareggiato e segue con grande attenzione l'evolversi di tutta la vicenda».

Manfredi, il vostro diretto competitor, si dice invece meravigliato delle accuse di Maresca.


«A sinistra hanno questo vizio: a livello nazionale perdono le elezioni da dieci anni ma poi si infilano sempre al governo, bastonano gli avversari mandandoli a processo come successo a Salvini, ora tifano la burocrazia perché hanno paura delle urne e dei napoletani. A Manfredi sembra normale partecipare a elezioni senza avversari? È un problema per la democrazia, non per il centrodestra. Ad ogni modo sono sicuro che, da uomo di cultura, comprenda la portata patologica di provvedimenti che per via burocratica alterano la democrazia. Anzi invito anche lui a fare un appello al ripristino del percorso. Ne abbiamo bisogno affinché si svolga una sana competizione elettorale. Prima Napoli. Non a caso, è il nome della nostra lista». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino