Il Comune non paga gli espropri, nonostante i fondi incassati, e saltano i lavori per il collettamento delle acque fognarie ai Camaldoli e a Chiaiano. Due aree sensibili...
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I SOLDI FERMI
La Sogesid, società «in house» dei ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture, ha consegnato i lavori alla ditta affidataria, il Consorzio Integra, lo scorso 11 luglio. Da allora è stata però portata avanti soltanto un'indagine sul ritrovamento di un reperto archeologico. La messa in opera delle tubature, di 7 chilometri complessivi, per realizzare il collettamento fognario sarebbe dovuta iniziare ieri, ma al momento è tutto fermo. I soldi ci sono e sono stati già erogati, ma nulla è ancora stato fatto nonostante l'obiettivo è di concludere i lavori entro il gennaio 2021. Opere finanziate per oltre 10 milioni di euro, ma gran parte dei lavori si è fermato per la questione degli espropri. La Sogesid ha assegnato al comune di Napoli 736mila euro per risarcire i cittadini privati interessati dal passaggio dei lavori. I lotti e le relative particelle sono stati individuati e pubblicati, i decreti di esproprio sono partiti, la maggior parte degli accordi con i proprietari dove sono previsti gli interventi sono stati trovati in maniera «bonaria», ma nonostante gli accordi in essere quei soldi non sono mai arrivati sui conti correnti dei cittadini. Il comune avrebbe infatti inserito quei fondi per gli espropri nel proprio bilancio, ma hanno difficoltà a trasferirli a causa degli avanzi vincolati per legge.
IL DOCUMENTO
Eppure, nonostante i ritardi, si tratta di opere necessarie come riconosce la stessa società del Ministero dell'Ambiente che parla esplicitamente di «grave insufficienza fognaria e di rilevanti problemi di natura sanitaria». La Sogesid nella «relazione di intervento» spiega che «la zona sub-collinare dei Camaldoli, ha subito negli anni una forte ed incontrollata urbanizzazione, a cui non è seguita una ordinata programmazione delle opere di urbanizzazione, con la conseguenza di generare l'attuale stato di grave insufficienza fognaria, con rilevanti problemi di natura sanitaria». Per questi motivi la società in house del Ministero ha appostato per Chiaiano e i Camaldoli 10 milioni e duecentomila euro. La relazione è eloquente nel spiegare l'intervento e parla di «realizzazione di alcuni tronchi fognari a servizio di aree con recapiti fognari inadeguati o addirittura inesistenti». Non solo, ma viene anche messo nero su bianco che al momento le acque nere e le acque bianche sono sversate tutte insieme. «Viene contemplato anche il risanamento del Collettore Policlinico, che consiste in un manufatto scatolare in conglomerato cementizio armato in condizioni degradate. Tale collettore costituisce il recapito finale delle acque meteoriche della zona afferente l'Ospedale Monaldi». Solo l'intervento ai Camaldoli è stato finanziato con 4,9 milioni di euro. Ma è la stessa Sogesid che lamenta il ritardo degli espropri da parte del comune di Napoli. «In data 11 luglio 2019 scrive la società del Ministero dell'Ambiente sono stati avviati dal Consorzio Integra i lavori relativi alle aree pubbliche, cui seguiranno quelli su aree private oggetto di procedure di esproprio». Il problema è che quegli espropri non sono ancora stati completati perché il Comune non ha pagato chi ne aveva diritto pur avendo ricevuto per questa finalità 736mila euro. «I tecnici ci avevano promesso che il 15 ottobre sarebbero partiti i lavori spiega il consigliere dell'ottava municipalità Amleto De Vito, della maggioranza di centrosinistra ma la parola è venuta meno. È una situazione paradossale, ma vigileremo affinché gli interventi partano il prima possibile».
LE LUNGAGGINI
Sono anni che si annunciano interventi nell'area, con aggiudicazioni di appalti poi revocati. L'intervento alla rete fognaria dei Camaldoli era ritenuto «compensativo» da un punto di vista ambientale per la presenza dal 2008 a quest'anno della discarica di Chiaiano. L'alveo dei Camaldoli tra l'altro al momento scarica acque bianche e nere nel mare di Licola. I lotti di lavori erano due, ma una parte di questi non è mai riuscita a prendere il via a causa delle lungaggini burocratiche. Il Consorzio Integra, tra l'altro, - ditta affidataria dei lavori si sarebbe rivolta, come denuncia l'ottava municipalità, in subappalto ad un'altra azienda locale per effettuare gli interventi.
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Il Mattino