Tagliare? Vendere più immobili, ma quali? Che fare per mettere in equilibrio il bilancio previsionale 2018-2020 gravato da una sanzione da 85 milioni? Un rebus che ha...
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Al riguardo si è rivisto tra i ranghi della maggioranza Nino Simeone di Agorà, che ha aperto una piccola crisi non partecipando alla seduta di Consiglio comunale durante la quale sono state licenziate le delibere sulle tariffe propedeutiche all’approvazione del bilancio stesso. Pace fatta con il sindaco? Sembra proprio di sì, a irrobustire questa sensazione la conferma dei mancati tagli per Anm: nel bilancio restano i 54 milioni che ogni anno il Comune riversa nelle casse dell’Azienda napoletana mobilità. Dunque nessun taglio nel disastrato pianeta dei trasporti. Il segnale politico che ne viene fuori è che - per il momento - tutti i servizi restano internalizzati. Tuttavia a leggere bene la vicenda Anm, i 54 milioni sembrano essere un ultimatum. Soldi appostati, garantiti ma sub iudice nel vero senso della parola. Anm è un’azienda in concordato preventivo, di fatto le sue sorti sono nelle mani del Tribunale. I magistrati aspettano il piano industriale, lo dovranno verificare, se arriva il sì, se lo reputassero sostenibile, si va avanti. Un no equivarrebbe alla messa in liquidazione dell’azienda senza se e senza ma con tutte le conseguenze del caso. Una brutta gatta da pelare per il capo della Holding Amedeo Manzo, che sta lavorando proprio a questo piano.
Torniamo alla vendita degli immobili, oltre al palazzo di via Verdi c’è - come anticipato dal Mattino - l’Ippodromo di Agnano dove è stata concessa la proroga agli attuali affittuari una settimana fa, ma i prossimi nove mesi saranno decisivi per le sorti di questa struttura. Già entrata nel piano delle dismissioni a tutti gli effetti. Non è finita qui, anzi. Lo storico edificio del mercato del pesce di via Duca degli Abruzzi è allo stesso modo messo in vendita. Come si diceva il sindaco ha puntato tutto sulla vendita degli immobili prendendo tempo, ci sono nove mesi davanti in cui de Magistris come annunciato darà battaglia sotto il profilo politico impegnando Parlamento, Governo e anche la Presidenza della Repubblica nella speranza che un debito oggettivamente proveniente dall’oltretomba e non del Comune, ma dello Stato, venga in qualche modo cassato. La vicenda è sempre quella del Cr8. Per la quale il 14 aprile de Magistris ha organizzato una manifestazione, nella sostanza un’assemblea pubblica in piazza Municipio. Sul bilancio approvato il capo di gabinetto Attilio Auricchio spiega la ratio che ha messo in campo la giunta: «Non fare tagli, salvaguardare i servizi e puntare sulla dismissione nella speranza che in questi nove mesi possa cambiare qualcosa dal punto di vista politico». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino