Sono 13 i beni del patrimonio immobiliare che il Comune di Napoli mette all'asta. La procedura di messa all'asta è stata possibile grazie alla collaborazione del...
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Passo successivo - come spiegato - è stata l'intesa con il Consiglio notarile che avrà un ruolo centrale di coordinamento «per consentire il rispetto delle procedure, delle modalità e delle tempistiche di esecuzione delle aste» con l'obiettivo di dare maggiore impulso alle vendite, con particolare riferimento allo strumento dell'asta pubblica. «È un'azione che ha una rilevanza strategica - ha detto l'assessore comunale al Patrimonio, Ciro Borriello - e che consente finalmente di partire con il piano di dismissione che tanto aiuterà le casse del Comune di Napoli». Gli immobili messi all'asta sono: il complesso Monachelle a Pozzuoli per cui il Comune ha ottenuto l'autorizzazione alla vendita dalla Soprintendenza regionale, l'ex colonia giovanile Montagnelle a Torre del Greco; l'edificio ex Fimoper a Napoli; l'ex Villa Cava a Marechiaro; gli ex uffici comunali di via Rosaroll; ex ritiro Santa Maria ad Agnone; alcuni alloggi di Palazzo Cavalcanti; gli ex magazzini comunali in via Argine; il parco Cisternina a Saviano; l'ex asilo nido e scuola materna a Ponticelli; il magazzino oggetti smarriti del Comune; gli ex uffici comunali di via Nicola Galdo; l'ex stazione elettrica alla Scala di Montesanto. Le aste si svolgeranno attraverso la piattaforma RAN del Notariato sul cui sito sono stati già pubblicati i preavvisi di asta con le perizie di stima. Secondo il regolamento comunale, la prima asta è bandita al prezzo base pari al valore stimato dalla Borsa immobiliare e in caso di mancata aggiudicazione verrà bandita una seconda asta. Qualora anche la seconda asta non dovesse avere un aggiudicatario sarà il Comune a valutare le proposte attraverso la trattativa privata riducendo del 10 per cento il valore stimato dalla Borsa immobiliare. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino