Paul McCartney a Napoli, passa l'emendamento: i 15mila avranno diritto al rimborso

Paul McCartney a Napoli, passa l'emendamento: i 15mila avranno diritto al rimborso
Nei palazzi della politica lo chiamano già “Emendamento McCartney”. E non potrebbe essere altrimenti. La sensazione infatti è che se sir Paul,...

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Nei palazzi della politica lo chiamano già “Emendamento McCartney”. E non potrebbe essere altrimenti. La sensazione infatti è che se sir Paul, accantonando per un attimo l’aplomb che il titolo baronale gli impone, non avesse sguainato la spada a tutela dei fans italiani rimasti senza rimborso dopo l’annullamento dei suoi concerti di Napoli e Lucca, ben difficilmente il governo sarebbe tornato sui suoi passi in merito al meccanismo dei “voucher” previsto dal Decreto Rilancio per i live saltati. E invece il testo emendato del Dl che mercoledì scorso ha incassato la fiducia alla Camera arriva ora in Senato praticamente blindato, pena la decadenza, lasciando prevedere la conversione in legge entro una settimana. Al Senato, infatti, non potranno essere approntate altre modifiche.


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Fra le novità, quella più importante è l’introduzione della parola “rimborso” all’interno del testo. «L’organizzatore dell’evento provvede al rimborso o alla emissione di un voucher di pari importo al titolo di acquisto, da utilizzare entro 18 mesi dall’emissione» stabilisce il comma 2 dell’articolo 88 del decreto. «L’emissione dei voucher previsti del presente comma assolve i correlativi obblighi di rimborso e non richiede alcuna forma di accettazione da parte del destinatario». Altro aggiornamento, l’estensione al 30 settembre 2020 del periodo entro il quale «ricorre la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta». Perentoria l’ultima frase della norma: «In caso di cancellazione definitiva del concerto, l’organizzatore provvede immediatamente al rimborso con restituzione della somma versata». Altra puntualizzazione importante è quella che ribadisce come il promoter «provvede, comunque, al rimborso con restituzione della somma versata ai soggetti acquirenti alla scadenza del periodo di validità del voucher quando la prestazione dell’artista originariamente programmata venga annullata, senza rinvio ad altra data compresa nel medesimo periodo di validità del voucher». Ovvero 18 mesi.
 
È ovvio che, a prescindere dal disposto del decreto del governo, in caso di cancellazione dello show (e non di semplice slittamento) i promoter possono comunque mettersi una mano sul portafoglio (e l’altra sulla coscienza) scegliendo di rimborsare gli spettatori di loro iniziativa. Qualcuno l’ha fatto, ma si tratta di mosche bianche. Questo perché, anche nel campo della musica dal vivo, le grandi strutture pesano e il blocco totale, o quasi, dell’attività rischi di arrecare danni irreparabili alla filiera che c’è dietro. «Comunque sia ci atterremo scrupolosamente al disposto della legge» assicura Mimmo D’Alessandro, promoter italiano dell’ex Beatles, che doveva esibirsi a Napoli, piazza del Plebiscito, il 10 giugno, 15.000 biglietti venduti, e poi a Lucca. «E se lo Stato stabilirà che dobbiamo rimborsare immediatamente McCartney, i fondi ci sono. D’altronde non abbiamo mai anche solo lontanamente vagheggiato che in tutta questa storia qualcuno potesse perderci, perché sappiamo benissimo che disaffezionare il pubblico del live sarebbe suicida. Per lo stesso motivo non abbiamo mai messo in dubbio che se, come disposto finora dalla legge, fra 18 mesi il possessore del voucher non trovasse niente di suo gradimento debba avere indietro quanto pagato. L’unica cosa che chiediamo è che cali un po’ di pressione attorno alla questione e che il governo si ricordi che esistiamo pure noi, con le nostre aziende e il nostro personale. A sostegno della cultura lo Stato inglese ha stanziato un miliardo e mezzo di sterline di aiuti al settore, quello tedesco un miliardo. E in Italia?». 

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Vasco Rossi, Ultimo, Tiziano Ferro, Eric Clapton, Aerosmith e gli altri divi da stadio e festival, non hanno cancellato i loro show, rimandandoli invece al 2021, cosa che li protegge dall’opzione rimborso. Con Macca, hanno, invece, cancellato i loro blitz in Italia Lenny Kravitz, Billie Eilish, Santana: quei biglietti andranno rimborsati. E quelli già trasformati in voucher, come finora richiesto dal decreto legge? Bisognerà capire se potrà essere richiesto il rimborso fin da adesso o se bisognerà aspettare che scadano i fatidici 18 mesi senza averli utilizzati. A Napoli i comitati che si battevano per avere indietro i soldi dei biglietti di McCartney saranno felici, come il Codacons, che aveva minacciato di citare in giudizio gli organizzatori. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino