Tantissimi i comuni, i dirigenti, gli aspiranti impiegati, i colletti bianchi coinvolti nell'inchiesta «Concorsopoli» che a dicembre scorso vide finire in carcere...
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Lombardi, Iorio e Montuori sono già ai domiciliari dopo interrogatori e confronti in cui hanno confessato confermando il castello accusatorio dei pm Luca Pisciotta e Antonella Vitagliano. Verbali delle prove d'esame debitamente firmati vengono sostituiti da altri stampati ad hoc, mentre i tre si occupano di dar fuoco a quelli originali. Un «adempimento» che occasionalmente è avvenuto anche nel giardino adiacente l'abitazione della nonna dell'ex consigliere Iorio.
Sarebbe stato Montuori a chiamare Lombardi, già segretario nei comuni di Sant'Anastasia e Pimonte dove aveva «proficuamente» collaborato con il titolare dell'agenzia selezioni e concorsi, anche nelle commissioni d'esame a Cercola. La gestione del concorso per la carica di comandante della polizia municipale era esattamente la copia di quelli truccati altrove, consegnando a chi era già stato designato per la vittoria le tracce d'esame già redatte.
A ricoprire il ruolo di numero uno della polizia municipale a Cercola, nonostante ci fossero in lizza ufficiali con curricula di pregio, fu chiamata poi una candidata ventottenne. La stessa che aveva svolto la pratica forense al comune di Sant'Anastasia, la stessa che aveva fatto da speaker nei comizi elettorali per le amministrative 2019 in sostegno di Lello Abete, la stessa che come Montuori ha confessato ai pm sarebbe stata raccomandata da un importante imprenditore di Sant'Anastasia.
La questione dei concorsi, compreso quello riguardante la polizia locale di Cercola, è stata oggetto di interrogazioni parlamentari del senatore Antonio Iannone il quale fa preciso riferimento alla vincitrice. Nelle rivelazioni di Iorio, molti nomi di vincitori «paganti» e tra loro c'è anche quello del compagno della sorella del sindaco stesso. «Tra i candidati che hanno superato il concorso c'è anche lui. Il segretario Lombardi mi disse che aveva fatto una prova scadente e pertanto era necessario sostituire le sue prove. Gli consegnai, a casa sua, dei fogli protocollo in bianco senza distintivo».
Molti i politici, attuali amministratori in carica di San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, Nocera Inferiore, Pontecagnano, Cardito, Lettere, Cercola e molti altri tirati in ballo durante gli interrogatori. Inoltre, si comprende bene che già altri concorsi, nella prima consiliatura di Abete come quello riguardante la polizia locale erano stati oggetto di manipolazione. Ed è riguardo al comune di Lettere che l'imprenditore salernitano racconta ai giudici di aver ricevuto una commessa diretta «propiziata» da due politici che nei rispettivi comuni sono attualmente in carica: un assessore di Cercola e uno di Somma Vesuviana. Quest'ultimo, all'epoca dei fatti ancora consigliere comunale e più di recente assurto ad altra carica, chiese a sua volta una raccomandazione per un amico, in cambio avrebbe agevolato Montuori nell'affidamento di altri concorsi che la Regione aveva necessità di organizzare. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino