Presentata questa mattina in Consiglio regionale una proposta di legge sulle «Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento dei disturbi del gioco...
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«Considero questo un argomento molto importante, viste le ripercussioni che le patologie legate al gioco hanno sulle famiglie che ne sono impattate», spiega Daniele, che prosegue: «Si tratta, infatti, di un fenomeno che può avere ripercussioni negative sulla popolazione e determinare costi sociali elevati. Da uno studio triennale dell’Istituto Superiore di Sanità, - continua il consigliere - i cui risultati sono stati presentati nel mese di ottobre 2018, è emerso che il 36,4% degli italiani (circa 18.450.000 persone) ha giocato almeno una volta nei 12 mesi antecedenti l’intervista. Di questi il 3% costituisce il novero dei giocatori “problematici” che, pertanto, necessitano di apposite cure. Sembrerebbe una percentuale minima, ma parliamo di 1.500.000 persone e relative famiglie e si tratta di numeri in aumento».
La proposta di legge sul gioco d’azzardo è particolarmente attenta alla prevenzione, attraverso l’ottimizzazione dell’attuale rete di offerta dei giochi tramite apparecchi da intrattenimento, alla tutela dei minori, alla formazione degli operatori di gioco organizzati dalle Asl per mezzo di personale appositamente destinato, alla limitazione delle nuove aperture di sale giochi e centri, il tutto con particolare attenzione alla salvaguardia dei lavoratori del settore. «Lo scopo di questa legge dunque, - conclude Daniele – ha soprattutto finalità sociali». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino