Questa volta è stata una donna a far passare un uomo per primo dalla porta. Dal ripostiglio del Consolato americano a Napoli, dove erano stipate le gigantografie cartonate...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il presidio Usa, attraverso la 52esima console degli Stati Uniti a Napoli Mary Ellen Countryman, non si è sbilanciato sul risultato elettorale, anche se lo stupore e forse il rammarico, quanto meno per solidarietà femminile sembrerebbe emergere. E infatti la Countryman, dal quinto piano della residenza, commenta la scelta americana liquidandola con un diplomatico «esempio di democrazia. Gli americani - dice - sanno condividere opinioni molto diverse e questo ci accomuna agli Italiani».
Lascia intendere che però qualcosa cambierà. Non accenna a scenari di guerra o inversioni di tendenza nelle politiche sociali ma, dopo aver ripercorso il discorso del 45esimo presidente degli Stati Uniti, «che ha riconosciuto la tenacia di Hilary e la dedizione alla patria e tutti dobbiamo esserle grati», ha chiarito che nel passaggio da un democratico a un repubblicano «è possibile che ci sarà qualche cambiamento» in quelle che ha definito «priorità», tuttavia «la politica estera storicamente - aggiunge la console - non ha subito cambiamenti con l'alternanza dei partiti. Chiunque sia il Presidente e chiunque controlli il Congresso, lavorerà per un'Europa stabile e prospera. È questo l'interesse principale degli Stati Uniti. Oggi nessuno obiettivo può essere raggiunto senza che gli Stati Uniti e i paesi europei lavorino insieme».
La console ha quindi invitato tutti a congratularsi con il neo presidente Trump e ha invitato ad alzare i calici. Dentro, del succo di frutta di arancia amara. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino