«Ci siamo catapultati in laboratorio per provare a realizzare un prototipo “napoletano” da donare agli ospedali». L’ hanno detto e l'hanno fatto,...
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Stavolta, il laboratorio ed il suo team sono pronti a sfruttare le stampanti 3D per aiutare i sanitari contro l’emergenza Coronavirus. «Abbiamo saputo delle maschere d'emergenza per respiratori ospedalieri nate dalla collaborazione tra Isinnova e l'Ospedale di Chiari, in provincia di Brescia- spiega Raniero Madonna, ingegnere ambientale di “Re-Made in Sanità”- attraverso una stampante 3D hanno prodotto la valvola necessaria per la produzione di maschere C-pap, la cui carenza sta diventando una problematica per gli ospedali investiti dall'emergenza».
Il progetto che ha consentito al Nord, di produrre le valvole stampate in 3D e assemblarle con maschere compatibili per ventilare i pazienti con insufficienze respiratorie, è stato reso disponibile online. Certamente, le valvole non sono strumenti certificati ma nell’emergenza, sono state adottate da alcuni presidi ospedalieri che le stanno testando ed i primi risultati sembrano incoraggianti. «Abbiamo provato a realizzarne un prototipo anche noi e siamo pronti a metterle a disposizione gratuitamente degli ospedali del Nord che ne hanno bisogno e in quelli del nostro territorio, a Napoli e in Campania» aggiunge Raniero che, insieme agli altri componenti del laboratorio, sta coinvolgendo altri produttori di stampe in 3D, per essere in grado di arrivare alla produzione di «almeno 150 valvole al giorno, se non di più».
«Se il prototipo dovesse essere della qualità necessaria ci renderemo disponibili alla produzione- conclude il 28enne napoletano- noi ci stiamo provando e incrociamo le dita». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino