Coronavirus a Napoli, de Magistris contro De Luca: «Librerie chiuse? Aiutiamo gli acquisti on line di libri»

Coronavirus a Napoli, de Magistris contro De Luca: «Librerie chiuse? Aiutiamo gli acquisti on line di libri»
L'amministrazione comunale di Napoli ha aperto sul proprio sito web una manifestazione di interesse finalizzata a raccogliere l'adesione delle librerie e delle...

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L'amministrazione comunale di Napoli ha aperto sul proprio sito web una manifestazione di interesse finalizzata a raccogliere l'adesione delle librerie e delle cartolibrerie della città al progetto «Libri a casa» per incentivare l'acquisto di libri a domicilio e sostenere le librerie e cartolibrerie «che vivono una crisi profondissima e rischiano di non vedere più rialzate le proprie saracinesche». In Campania un'ordinanza del presidente della Regione Vincenzo De Luca ha confermato il divieto di apertura per le librerie, a differenza di quanto previsto a livello nazionale dopo il 14 aprile.


«L'amministrazione - si legge in una nota - si farà carico, oltre che delle dotazioni dei necessari Dpi per chi consegna, anche della consegna gratuita dei libri attraverso soggetti debitamente autorizzati ed individuati con una ulteriore ed apposita procedura ad evidenza pubblica che sarà successivamente emanata».

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Gli assessori Eleonora de Majo e Rosaria Galiero, firmatarie della manifestazione di interesse e che stanno seguendo l'iniziativa con gli assessori Alessandra Clemente e Annamaria Palmieri, spiegano che «l'iniziativa ha l'obiettivo di sancire con forza che il bisogno di lettura dei nostri cittadini, soprattutto dei più giovani, non può essere considerato di serie B rispetto al resto del Paese e al tempo stesso di dare, attraverso un contributo concreto e operativo, un supporto a realtà commerciali già molto fragili e a cui la pandemia rischia di fare un male irreversibile. Inoltre, incrociando libreria e acquirenti di quartiere, contribuiremo alla ricostruzione di una filiera di prossimità che speriamo si mantenga anche quando torneremo alla normalità, magari facendo più attenzione a ciò che offre il quartiere che abitiamo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino