Coronavirus a Napoli: stereo e mascherina, in strada a chiedere l'elemosina violando i divieti

Un vecchio passeggino come alloggio per una cassa amplificata, un registratore e le note dell’Ave Maria cantata da Mario Merola che risuonano per la strada. Accade a...

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Un vecchio passeggino come alloggio per una cassa amplificata, un registratore e le note dell’Ave Maria cantata da Mario Merola che risuonano per la strada. Accade a Castellammare di Stabia, in periferia, dove in violazione alle norme restrittive della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Regione Campania, un mendicante chiede l’elemosina percorrendo le strade dei rioni più popolari. Lui, probabilmente di etnia rom, sosta davanti ai palazzi con il carretto improvvisato come “pianino”, bussa ai citofoni e chiede un’offerta a gran voce. Indossa una mascherina, ripiegata sul collo, e non utilizza guanti in lattice. Nessun apparente “motivo di necessità”, se non quello di racimolare qualche spicciolo. Dai balconi però qualcuno si affaccia e lancia qualche moneta che risuona sull'asfalto. Lui ringrazia e corre a raccogliere il guadagno della giornata. Nell’emergenza Coronavirus questi casi rappresentano un serio pericolo per la salute pubblica. Difficile ipotizzare un’anagrafe sanitaria per chi vive ai margini della società, come rom e categorie più deboli. L’uomo, eludendo i controlli, è riuscito a trascorrere mezza giornata alla ricerca di un’offerta. Rischiando per sé e mettendo a rischio la salute degli altri.

 
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Il Mattino