Covid-19: a Napoli i casi positivi in due settimane sono cresciuti di 23 unità passando da 1.019 (contati dall'inizio dell'epidemia alla data del 13 luglio) a 1.042...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I nuovii casi sono distribuiti in poche unità per molti distretti e quartieri tranne gli otto casi concentrati a Scampia, legati al focolaio del campo Rom, e 5 all'Avvocata, contatti stretti di un caso positivo. Si registra poi un nuovo caso a Piscinola, uno a Pianura, 2 al Vomero, 3 all'Arenella, 1 a San Carlo All'Arena, 2 a Poggioreale e 1 a Vicaria. Se non si può parlare di una vera e propria recrudescenza dell'epidemia c'è sicuramente un innalzamento della soglia di allarme visto che i casi in ospedale bisognosi di cure sono clinicamente simili a quelli che si registravano a febbraio e alcuni giungono in pronto soccorso senza che vi sia la possibilità di risalire al contagio primario (caso indice). Tra i 9 positivi ricoverati all'Ospedale del Mare ci sono due ragazzi di 17 anni entrambi in condizioni stabili, uno collegato al focolaio del Campo di accoglienza di via Taddeo da Sessa e l'altro con problemi oncoematologici, una ragazza di 20 anni in attesa di valutazione anestesiologica per intervento ortopedico e asintomatica per Covid individuata al Pellegrini prima dell'operazione, un giovane uomo di 31 anni per il quale non si comprende l'origine dell'infezione e che accusa un'ossigenazione piuttosto bassa, un altro paziente giovane di 35 anni stabile che accusa una lieve sintomatologia alla diagnosi, febbre e tosse, (caso indice di focolaio sviluppatosi dopo la sua diagnosi con marito e sua datrice di lavoro positivi), quindi due 67 enni entrambi asintomatici alla diagnosi ma con tendenza alla insufficienza respiratoria entrambi del focolaio del campo rom di Scampia. Infine due ottantenni anch'essi sottoposti ad ossigenoterapia.
LEGGI ANCHE Effetto estate, contagi raddoppiati a luglio
Sono in corso, intanto, a Napoli le indagini epidemiologiche messe in campo dalla Asl nelle carceri e in altri luoghi sensibili nell'ambito del Piano regionale di potenziamento delle attività diagnostiche dei casi Covid-19. La Asl sta eseguendo tamponi a tutti i soggetti presenti presso gli Istituti penitenziari (dipendenti e detenuti). L'adesione al programma è su base volontaria. Il tampone viene effettuato di routine anche per ogni nuovo detenuto proveniente dall'esterno o da altro Istituto penitenziario con costi a carico del Servizio sanitario regionale. All'istituto di Nisida il piano si è già concluso: tutti i 34 detenuti di minore età hanno aderito e tutti sono risultati negativi. Al il personale sono stati eseguiti 70 tamponi anch'essi tutti negativi. Le attività proseguiranno al ritorno dalle ferie di alcuni di essi. A breve inizieranno i test anche per gli Istituti di Secondigliano e Poggioreale mano a mano che i detenuti dichiarano la loro adesione volontaria. Tamponi a tappeto anche nell'unico mattatoio della città, considerato luogo a rischio per le particolari condizioni di lavoro e per il microclima. Anche in questo ambito non si registrano contagi.
Ieri mattina intanto si è svolta una riunione operativa al Cotugno per verificare le procedure organizzative da mettere in atto nell'eventuale passaggio dalla attuale Fase A (a bassa incidenza epidemica)) alla Fase B di recrudescenza epidemica sperando di poter scongiurare la fase C di piena ripresa epidemica temuta per l'autunno. Attualmente è saturo il reparto di sub intensiva del padiglione G dove sono ricoverati 9 pazienti (due conclamati e due sospetti) di cui 2 in gravi condizioni, sono invece 8 più due sospetti i casi seguiti in degenza ordinaria di malattie infettive. E' stata riattivata la rianimazione con 8 posti per ora tutti liberi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino