Un medico residente a Soccavo ha chiesto poco fa aiuto al 118 per tosse e febbre. Una delle postazioni medicalizzate della rete cittadina sta per accorrere e si accinge a ritirare...
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Crescono i problemi in Campania per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Ogni ambulanza del 118 che interviene per effettuare tamponi o trasporto di paziente deve poi essere sanificata e la procedura avviene all’ospedale Elena d’Aosta dove la vestizione degli operatori avviene nel cortile del plesso per ridurre il rischio contagio. Ma da sterilizzare poi ci sono tutte le apparecchiature dell’ambulanza e anche lo stetoscopio e fonendoscopio in uso ai medici del 118 che devono visitare i pazienti. C’è carenza inoltre di presidi di contenimento e dispositivi individuali di protezione. A Benevento ne sono stati acquistati alcuni a velo non adeguatamente protettivi.
I sindacati di categoria chiedono che sia allestita una macchina medicalizzato adibita solo ai prelievi e tamponi domiciliari e che l’Ascalesi, destinato a polo oncologico periferico del Pascale ma dotato di una rianimazione nuova ma inutilizzata da mesi in attesa di riconversione, sia immediatamente messo a disposizione delle rete sanitaria regionale per l’assistenza dei malati di coronavirus.
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Intanto soffre e va in difficoltà anche la rete del 118 a Napoli. La postazione Incurabili con infermiere e autista in quarantena per avere avuto contatti con un sicuro caso di Coronavirus è stata rimpiazzata con un equipaggio del San Gennaro. Tre operatori tra medici e autisti in quarantena depauperano ancor più la dotazione di personale della rete dell’emergenza già in grave sotto organico di medici e in totale sono già cinque le unità in meno nella rete cittadina dei soccorsi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino