Non è stato un diktat, piuttosto una chiamata alle armi quella partita nei giorni scorsi dal management della Asl Napoli 1 e indirizzata ai vertici degli uffici dei...
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Patrizio Fiore, medico e dirigente di staff, ha invece rinunciato alle ferie: «Venerdì scorso doveva essere il mio ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze dopo un duro anno di lavoro. Sono stato a casa nel fine settimana e il mio direttore di dipartimento mi ha comunicato che sarebbe rientrata una settimana prima per fronteggiare la grande mole di lavoro che si profilava all'orizzonte. Abbiamo valutato la situazione e da lunedì sono di nuovo qui in trincea». Una complessa macchina organizzativa centrale a supporto delle articolazioni periferiche soprattutto sul fronte di Covid 19. Anche Rosanna Ortolani direttore del servizio di epidemiologia e prevenzione della Asl è rientrata anticipatamente: «Purtroppo l'emergenza ci ha creato un sovraccarico che non immaginavamo di avere. Siamo andati in ferie e subito rientrati dopo un anno molto duro. Siamo concentrati sull'identificazione dei casi positivi comunicati dai laboratori. Appena arrivano gli esiti scatta il tracciamento dei contatti e la trasmissione degli esiti. Un lavoro continuo e molto impegnativo».
Ci sono anche i camici bianchi delle Usca in campo, come Francesca Stocchetti, 29 anni, deputata alla sorveglianza sanitaria e ai tamponi domiciliari presso il distretto di Portici. Chiamata in servizio a giugno ora attende una proroga di contratto come i suoi colleghi precari in tutte le Asl . «Sono specializzanda in Medicina generale - avverte sono entrata a marzo ma rimasta in stand-by fino a giugno. Le prime settimane sono state quasi di stallo e a Portici c'erano solo 7 positivi. I problemi sono sorti con i rientri dall'estero. Negli ultimi 10 giorni la pressione, anche sulle Unità di prevenzione collettiva, è diventata massima a causa dei rientri dall'estero e del crescente numero dei positivi che registriamo». La lunga fila di persone rientrate dall'estero che, dopo la Pec inviata alla Asl attendeva ieri presso gli uffici della Asl Napoli 3 per avere una indicazione su come e dove eseguire il tampone testimonia il corto circuito che si è creato tra le migliaia di richieste e le possibilità di processamento in alcune Asl. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino