«Il monitoraggio quotidiano dei casi di contagio in Campania fa rilevare la presenza di interi gruppi familiari positivi. La situazione è preoccupante in alcune realtà della...
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Riflettori accesi anche sul Vomero: «L'Asl Napoli 1 - avverte ancora De Luca - è impegnata a contenere, con i necessari controlli territoriali, un focolaio di contagio che è emerso nella città di Napoli, nell'area del Vomero. È urgente anche qui ampliare e rendere rigorosi i controlli. Dovrebbe essere chiaro a tutti che i comportamenti scorretti offendono e danneggiano la stragrande maggioranza dei cittadini che rispetta le regole con grande spirito di sacrificio. Così come dovrebbe essere chiaro che più si è responsabili, prima finisce questa emergenza. È evidente che il permanere di situazioni di rischio renderebbe inevitabili misure territoriali di quarantena ancora più pesanti».
«Dai dati che il Comune riceve ogni giorno dalle competenti autorità sanitarie, non si evince oggi la presenza di un focolaio specifico ma piuttosto una condizione già evidenziata nei giorni scorsi e cioè che il Vomero è il quartiere nel quale si è verificato il più alto numero di positivi, seguito dal quartiere Chiaia - precisa Francesca Menna, assessore alla salute del Comune di Napoli - inizialmente questa positività era stata spiegata con la maggiore presenza di professionisti che per lavoro si sono recati in Lombardia e che successivamente, attraverso il contagio ai propri nuclei familiari, aveva contribuito alla diffusione del virus nel quartiere collinare.
In questa fase la situazione in città è di certo più omogenea, con una prevalenza maggiore sicuramente in questi quartieri. Le ipotesi vanno dalla maggiore domiciliazione del personale sanitario, al maggior numero di tamponi eseguiti ma queste ipotesi possono essere avvalorate esclusivamente da studi epidemiologici, che il Comune di Napoli ha richiesto anche attraverso gli esperti chiamati al tavolo per lo studio epidemiologico, di recente istituzione».
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Il Mattino