Coronavirus, Ascierto: «Trattamento con plasma interessante ma serve sperimentazione»

Coronavirus, Ascierto: «Trattamento con plasma interessante ma serve sperimentazione»
«In questo momento il trattamento con il plasma di convalescenti è un presidio utile. E’ una strategia molto interessante, che ha un razionale scientifico forte...

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«In questo momento il trattamento con il plasma di convalescenti è un presidio utile. E’ una strategia molto interessante, che ha un razionale scientifico forte e che viene utilizzata in molti ospedali, non è vero che non viene usata. Ma è chiaro che c’è bisogno di una sperimentazione, perché solo la sperimentazione ci dice con rigore quanto è importante quel presidio scientifico o quel farmaco. Altrimenti quel dato non è valido». Lo ha detto il professore Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto tumori Pascale di Napoli e presidente della Fondazione Melanoma, ai microfoni di Mariù Adamo in un’intervista realizzata per Mattina 9, il morning show in onda su Canale 9 - 7 Gold.


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«Se l’aria condizionata può veicolare il virus? Ci sono studi fatti a Wuhan che ci dicono di come, in zone in cui c’era una concentrazione di virus importante, l’aria condizionata ha permesso la diffusione. Quindi è sicuramente una cosa a cui bisognerà fare attenzione, e per questo ricordo a tutti l’importanza delle mascherine”. “Non bisogna abbassare la guardia, il virus è ancora tra noi. C’è stato nei giorni scorsi una sorta di rompete le righe, molti forse hanno pensato che il pericolo fosse passato ma non è così, basta guardare i dati della Lombardia. Da un punto di vista medico l’ideale - continua Ascierto - sarebbe stato avere un altro paio di settimane di isolamento contenitivo, poi ci sono anche considerazioni di natura economica e si cerca di trovare un compromesso. Serve però un senso di responsabilità ancora più grande: in Campania siamo stati bravissimi, abbiamo fatto grandi sacrifici, ma il rischio di vanificare tutto è elevato, quindi riapriamo in sicurezza, utilizziamo le mascherine e il distanziamento fisico, disinfettiamo le mani, evitiamo gli assembramenti. Siamo più preparati rispetto alla prima ondata, ma una seconda sarebbe un disastro». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino