Covid in Campania, è contagio da record: a settembre più positivi che durante il lockdown

Covid in Campania, è contagio da record: a settembre più positivi che durante il lockdown
Sono 274 i nuovi contagi da Covid-19 registrati ieri in Campania, un nuovo record sia perché è il numero più elevato in Italia si perché si tratta del...

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Sono 274 i nuovi contagi da Covid-19 registrati ieri in Campania, un nuovo record sia perché è il numero più elevato in Italia si perché si tratta del valore più alto raggiunto in 24 ore dall’inizio dell’epidemia (il numero massimo a marzo e aprile era stato di 225). Al 26 settembre, pertanto, si conta un numero maggiore di nuovi positivi del mese rispetto al conteggio di febbraio, marzo e aprile messi insieme tanto che nei mesi di agosto e settembre si arriva al 56 per cento dei contagiati dall’inizio dell’epidemia. 



 
Corona in Campania tw
Infogram


Un quadro poco rassicurante mitigato però dal fatto che di questi nuovi casi di infezione la parte preponderante, circa il 90%, è asintomatica e dunque non impegna il Servizio sanitario regionale sul versante ospedaliero ma semmai solo su quello territoriale delle Asl (le unità che si occupano di tracciare i contatti vanno in progressivo affanno nello smaltire l’enorme platea di positivi e tracciare i loro contatti). Di contro la preponderanza nella popolazione di persone prive di segni di infezione diffonde meglio e più a lungo il virus con maggiori rischi per i soggetti fragili. In sintesi la pur esigua quota di sintomatici che approda in ospedale, accumulandosi progressivamente, può mettere sotto stress anche i centri clinici che non a caso sono passati alla fase di massima allerta attivando tutti i posti disponibili e programmati. 
 
In Campania ci si aggira sempre in una media molto alta di positivi per mille tamponi (ieri 44,8 più di due volte e mezza la media nazionale) contro i 34,9 del giorno precedente. Percentuali così alte di positivi non si vedevano da metà aprile. Inoltre si registrano altri due ingressi di pazienti in terapia intensiva (su tre in tutta Italia) anche se i ricoveri ordinari scendono di 47 unità a fronte di 50 guariti e un nuovo decesso. L’indice di infettività Rt (calcolato sui nuovi casi a cui vanno sottratti i guariti e i decessi) è stabilmente sopra 1 (dunque esponenziale) e ha raggiunto ieri il valore più alto dall’impennata di fine agosto. 

«Nelle ultime 3 settimane si registra in Campania (ma anche in Italia) non solo un aumento dei positivi asintomatici ma anche una crescita del ricorso alla ospedalizzazione – sottolinea Antonio Salvatore responsabile del dipartimento Salute di Anci - la Campania, nello stesso periodo, presenta tassi decisamente superiori alla media nazionale sebbene vi sia una correlazione con l’intensificazione dei test (aumentato del 41%) e dei numero totale dei tamponi (anche di guarigione) cresciuto del 28%». Ciò che desta maggiore attenzione è dunque la crescita dei ricoveri ordinari (+95%) e di quelli in terapia intensiva (+440%). Degli attuali positivi il 92% è per lo più asintomatico, il 7% è in regime di ricovero ordinario e il restante 1% è in terapia intensiva. Nelle ultime tre settimane, quindi, la Campania sta raggiungendo velocemente i valori medi nazionali consolidati con la prima ondata.
 

La crescita della curva epidemica e delle ospedalizzazioni potrebbe ulteriormente aumentare nei prossimi giorni a causa della riapertura delle scuole, della maggiore mobilità e dell’avvio della stagione autunnale con la sovrapposizione dell’epidemia di influenza. Occorrerà, pertanto prepararsi sia potenziando, da subito, i servizi sanitari territoriali e ospedalieri sia rispettando rigorosamente le misure di prevenzione adottate dalle autorità nazionali e regionali. «Nelle due ultime settimane si è osservato un aumento significativo dell’età mediana alla diagnosi - avverte Alessandro Perrella, infettivologo del Cardarelli componente dell’Unità di crisi - probabilmente dovuto ad una trasmissione dalla popolazione più giovane a quella più fragile o anziana, soprattutto all’interno della famiglia. Si raccomanda quindi di adottare tutte le opportune precauzioni anche in ambito familiare (igiene individuale, uso delle mascherine e distanziamento fisico). Il numero di nuovi casi di infezione rimane nel complesso inferiore rispetto a quello di altri Paesi europei, ma con un aumento da sette settimane consecutive. Il rispetto delle misure di prevenzione e della quarantena accompagnato dal potenziamento dei servizi territoriali per la ricerca dei casi e la gestione dei contatti, inclusa la quarantena dei contatti stretti e l’isolamento immediato dei casi secondari è fondamentale».
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Il Mattino