Covid in Campania, via ai test rapidi in farmacia: insorgono i laboratori di analisi

Covid in Campania, via ai test rapidi in farmacia: insorgono i laboratori di analisi
Test rapidi antigenici: dopo i medici di famiglia tocca ai farmacisti. È pronto alla firma tra la Regione Campania (per il tramite dell’Unità di crisi),...

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Test rapidi antigenici: dopo i medici di famiglia tocca ai farmacisti. È pronto alla firma tra la Regione Campania (per il tramite dell’Unità di crisi), Federfarma Campania e Assofarm l’accordo che darà il via libera ai tamponi rapidi di screening per Sars-CoV-2 anche in farmacia. L’obiettivo è sbarrare il passo alla crescita della curva epidemiologica dei casi di Covid-19. 

I test sebbene meno sensibili rispetto a quelli standard molecolari, sono già utilizzati quando si entra negli ospedali, nei laboratori accreditati e nei prossimi giorni verranno effettuati anche dai medici di famiglia. Utili per una prima identificazione della popolazione colpita dal contagio e per la diagnosi differenziale rispetto all’influenza stagionale. In farmacia dovranno arrivare quelli con il più alto grado di affidabilità e rispondere a norme e caratteristiche previste nel rapporto Covid-19 dell’Istituto superiore di sanità. Il prelievo nasofaringeo potrà essere effettuato esclusivamente da operatori sanitari formati (farmacisti, biologi, infermieri). Sebbene di facile impiego, i test non vanno confusi con quelli auto-diagnostici né possono essere venduti direttamente ai cittadini. L’approvvigionamento avviene a cura delle farmacie. L’adesione è su base volontaria. È previsto un costo massimo, a carico del cittadino, non superiore a 25 euro (ovvero 20 a carico di Enti e Associazioni richiedenti, comprese istituzioni pubbliche) comprensivi anche dell’esecuzione presso la struttura richiedente (ad esempio le scuole). Il protocollo potrà essere esteso ai test salivari, quando e se saranno validati dal Ministero. 


Immediata la levata di scudi dell’Ordine nazionale dei Biologi. «Siamo pronti a impugnare l’accordo e agire anche in sede penale - avverte il presidente Vincenzo D’Anna - nel provvedimento si consente a figure professionali che non sono in possesso delle speciali competenze previste dalla legge di eseguire veri e propri esami di laboratorio, screening analitici antigenici che nulla hanno a che fare con i cosiddetti test in autodiagnosi che un cittadino può eseguire normalmente in farmacia». Dito puntato sulla mancata indicazione dei requisiti organizzativi, strutturali, strumentali e di personale specifici di cui devono obbligatoriamente dotarsi le farmacie per l’esecuzione dei tamponi e sulla sommaria indicazione dei percorsi di separazione rispetto alle normali attività. «Non sono codificati nelle farmacie - aggiunge D’Anna - gli spazi idonei ed attrezzati tipici, invece, dei laboratori. Pertanto vengono meno i requisiti a tutela e protezione sia del personale sia dell’utenza». D’Anna poi ricorda come lo stesso presidente De Luca abbia ricordato in Tv: «La fallacia di quegli stessi test rapidi che oggi sono stati posti in mani ed ambienti inadeguati. Il provvedimento adottato dalla Regione - conclude l’ex senatore - prevede oneri finanziari in capo all’Ente campano mai previsti per la rete dei laboratori di analisi sebbene specializzati ed accreditati con il Servizio sanitario nazionale». 


«L’iniziativa rappresenta il consolidamento della Farmacia dei Servizi - replica il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Napoli Vincenzo Santagada - istituita con la legge delega 69 del 2009 e confermata in sede di Conferenza Stato-Regioni per la sperimentazione dei nuovi servizi nella Farmacia di comunità. La Campania è tra le firmatarie del progetto. Il farmacista non è più soltanto un professionista abilitato alla dispensazione dei medicinali ma diviene parte integrante di una più completa ed efficiente rete di assistenza volta a far fronte alle attuali esigenze di salute dei cittadini per assicurare i Livelli essenziali di assistenza. Il presupposto è la capillare distribuzione delle farmacie sui territori nell’ambito delle attività di screening, prevenzione, cura delle cronicità e informazione all’utenza».
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Il Mattino