Che proprio in Campania la pizza non si potesse mangiare, era qualcosa che non andava giù a parecchi. Saracinesche abbassate causa Covid1-9, i campani al governatore De...
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La battaglia per le consegne delle pizze in questi giorni aveva visto in prima linea pizzaioli famosi in tutto il mondo, in primis Gino Sorbillo che in virtù di questo rinvio al delivery aveva paventato anche la chiusura di ben quattro pizzerie. «Le cose vanno male, io chiuderò quattro locali tra Napoli e Milano, ma la consegna delle pizze a casa si può fare in sicurezza e permetterebbe a tutto il settore di ricominciare a camminare, seppure come un'auto che va a fil di gas», aveva detto. Un appello lanciato da Massimo Di Porzio, titolare di «Umberto», nel quartiere napoletano di Chiaia e presidente della Fipe Confcommercio per Napoli e provincia, e a cui avevano aderito oltre 400 ristoratori, da quelli storici ai giovani imprenditori.
De Luca, la sua attesa decisione, la spiega così: «Si tratta di un primo passo e di un primo segno di rilancio delle attività economiche secondo una linea di responsabilità e di prudenza, che richiede da parte di tutti il rispetto rigoroso delle regole di tutela della propria e dell'altrui incolumità».
«Il provvedimento - spiega - è articolato in maniera da diluire la mobilità nel corso della giornata ed evitare assembramenti. Sarà fondamentale rispettare tutti i dispositivi di sicurezza, pena sanzioni severe a carico degli inadempienti. Occorrerà utilizzare i prossimi giorni per sviluppare tutte le operazioni di sanificazione e igienizzazione dei locali, in qualche caso chiusi da molte settimane, per sottoporsi a visite mediche e per preparare tutte le certificazioni necessarie dal punto di vista sanitario».
E modalità, precise, arrivano anche per le attività di commercio al dettaglio di articoli di carta, cartone, cartoleria e libri: secondo quanto si legge nell'ordinanza saranno consentite «esclusivamente dalle 8 alle 14, con raccomandazione di adottare misure organizzative atte a promuovere la modalità di vendita con prenotazione telefonica ovvero on line e consegna a domicilio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino