Coronavirus in Campania, sospese tutte le visite ambulatoriali negli ospedali

Coronavirus in Campania, sospese tutte le visite ambulatoriali negli ospedali
Tutte le attività ambulatoriali erogate dalle aziende ospedaliere, dalle Asl e dalle case di cura accreditate sono sospese fino al 18 marzo «al fine di...

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Tutte le attività ambulatoriali erogate dalle aziende ospedaliere, dalle Asl e dalle case di cura accreditate sono sospese fino al 18 marzo «al fine di assicurare il contenimento della diffusione del Coronavirus». È quanto ha stabilito la Regione Campania «fatte salve le prestazioni ambulatoriali recanti motivazioni di urgenza e quelle di dialisi, radioterapia e onologia-chemioterapia». 


Sono interessate dallo stop le prestazioni ambulatoriali erogate dalle Aziende ospedaliere di rilievo Nazionale, dalle Aziende ospedaliere Universitarie, dall'istituto Pascale, dai Presidi ospedalieri delle Asl e quelle dalle Case di cura private accreditate. Restano invece regolarmente in funzione le strutture dei Distretti sanitari.


«Una decisione grave in un momento così delicato nel quale ai cittadini va assicurato ancora di più l'accesso alle cure, anche in ragione dell'emergenza Coronavirus che sta interessando la nostra regione», commentano  il segretario generale Cgil Campania, Nicola Ricci ed il segretario generale Fp Cgil Campania e Napoli, Alfredo Garzi Cosentino. «Non si può bloccare tutta l'assistenza specialistica in Campania negando il diritto alla salute dei cittadini e lasciando a casa, senza copertura retributiva, i lavoratori della sanità privata e del terzo settore impegnati in quei servizi. Nell'ultimo incontro con il presidente De Luca era stata avanzata la proposta di istituzione di un tavolo di monitoraggio permanente per mettere in campo tutte le misure necessarie a contenere gli effetti del CoVid-19 sui processi produttivi, lavorativi ed assistenziali. Un tavolo ad oggi mai convocato. Ora si decide di sospender le attività ambulatoriali su tutto il territorio regionale anziché mettere in campo misure straordinarie di tutela dei lavoratori e dei luoghi di lavoro, come la sanificazione degli ambienti, l'estensione degli ammortizzatori sociali a quelle tipologie di personale con impieghi flessibili, in regime autonomo o di appalto e, ancora, l'utilizzo di istituti contrattuali che non danneggino economicamente i lavoratori».
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Il Mattino