Ischia ai tempi del Covid, regole severe nei lidi: «Ma spiagge libere nel caos»

Ischia ai tempi del Covid, regole severe nei lidi: «Ma spiagge libere nel caos»
Ischia ingrana la quarta, forte del suo ruolo di traino per l’economia turistica del golfo di Napoli. E se la polemica in questi giorni investe la mancata applicazione delle...

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Ischia ingrana la quarta, forte del suo ruolo di traino per l’economia turistica del golfo di Napoli. E se la polemica in questi giorni investe la mancata applicazione delle regole anti-Covid sui lidi pubblici, l’attenzione è rivolta ai primi turisti arrivati in un albergo di lusso simbolo dell’isola verde, dove le prenotazioni sembrano in costante accelerazione, il mercato delle case-vacanza mette il turbo e anche uno storico operatore del Corso, a 80 anni riapre senza clienti il ristorante per dare un necessario tocco di vitalità al centro. Nonostante tutte le difficoltà, dunque, Ischia guida la ripresa. 


LUCI E OMBRE
L’ultima polemica è quella sollevata dai gestori degli stabilimenti balneari contro i Comuni. Senza attendere luglio ed agosto quando gli arenili isolani saranno letteralmente presi d’assalto da residenti e turisti, i balneari alzano la voce perché sugli arenili pubblici si disattendono le regole di sicurezza, che a loro sono state invece imposte. «A pochi passi da noi, sulle spiagge libere - denuncia Giuseppe Lafranca, presidente isolano del sindacato Fiba - i bagnanti accedono in maniera incontrollata, ignorano totalmente le norme per evitare i contagi e danno vita ad assembramenti spesso di gruppo, senza mascherina e giocando a pallone sulla sabbia e in riva al mare. Questo accade per l’assenza dei controlli da parte dei Comuni, ma - chiede - quale idea di organizzazione del territorio stiamo offrendo così ai turisti?». A rispondere è Mario Savio, vicesindaco di Forio, che spiega: «Da martedì prossimo struttureremo sulle spiagge libere tutto ciò che è necessario per l’osservanza delle norme stabilite, compresa la guardiania. Non potevamo farlo prima, perché solo ieri la Regione ha emesso il decreto ad hoc, e quindi adesso siamo in grado di procedere». Polemiche a parte, anche questo si conferma essere un fine settimana all’insegna del progressivo aumento del numero dei turisti. Ha riaperto anche il Regina Isabella con una quarantina di clienti. Discreta la presenza dei vacanzieri provenienti dalle regioni del Nord, che hanno preso alloggio al Sorriso Resort di Forio. «In tanti ci chiamano da Lombardia e Veneto per prenotare anche quest’anno la vacanza a Ischia. Si tratta - spiega Antonio Impagliazzo, manager del Sorriso - di clienti fidelizzati ed affezionati». 

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«Di ora in ora aumentano le prenotazioni anche per i mesi di ottobre e novembre. I turisti apprezzano la nostra forza, il nostro spirito di iniziativa» dice Aldo Presutti, dell’albergo Solemar, fra i 4 stelle isolani, il primo ad aver riaperto. Ultimi lavori in dirittura d’arrivo anche al Strand Delfini di Cartaromana, dove le prenotazioni si fanno anche a lungo periodo, ben oltre l’estate. 

Sul versante dei collegamenti marittimi, l’immagine di una isola che riparte, invoglia anche gli armatori a mettere mano al potenziamento delle corse, che da domani saranno in linea con la media della stagione. Una buona notizia, questa, per i proprietari delle centinaia di case delle vacanze che operano su di un mercato che quest’anno riscontra una decisa crescita delle domande. 


In campo per sostenere anche l’imprenditore Ottorino Mattera, considerata la crescente importanza degli chef stellati isolani ed eletto in questi giorni nel cda di “Gambero Rosso”. Così, dopo un lungo braccio di ferro con la famiglia che lo avrebbe voluto al sicuro e lontano dal rischio contagio, l’ottantenne Andrea Impagliazzo, storico patron de «Il Giardino degli Aranci», ha richiamato tutti a lavoro - chef, chitarristi e cantante - per superare l’angoscia di vedere chiusi in corso Vittoria Colonna ancora molti negozi e tutti i bar (fra cui anche quello di proprietà dei genitori del sindaco Enzo Ferrandino) e i turisti impossibilitati a prendere pure un caffè o un gelato. «È stato più forte di me - dice - perché è dal dopoguerra che accolgo i vacanzieri su questa isola meravigliosa, e anche senza clienti ho sentito di dover dare una nota di vitalità a questo Corso e, ai miei collaboratori, la garanzia di uno stipendio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino