Napoli, il 47enne ucciso da febbre. I familiari: «Vogliamo il tampone»

Napoli, il 47enne ucciso da febbre. I familiari: «Vogliamo il tampone»
«Chiediamo il tampone per mia mamma». I familiari del 47enne napoletano morto ieri, si raccontano dopo il sequestro della salma disposto dall'autorità...

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«Chiediamo il tampone per mia mamma». I familiari del 47enne napoletano morto ieri, si raccontano dopo il sequestro della salma disposto dall'autorità giudiziaria. «Vorremmo capire se sarà effettuato l'accertamento per verificare la presenza del Coronavirus sulla salma - spiega il fratello - oppure se sono previsti protocolli sanitari su nostra madre che abitava con lui».


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L'uomo, residente in piazza Nazionale, era stato soccorso dal 118 in seguito ad una perdita di coscienza nella propria abitazione. All'arrivo dell'ambulanza, intorno alle 18, il napoletano che da due settimane accusava febbre e difficoltà respiratorie, era già morto. L' uomo si era ammalato dopo un viaggio a Sharm el-Sheikh lungo una settimana. Il  47enne, tornato a Napoli il 15 febbraio scorso, aveva cominciato ad accusare febbre e difficoltà respiratorie pochi giorni dopo il suo rientro, oltre a mostrare resistenza ai vari antibiotici impiegati per contrastare la sintomatologia che progressivamente si era acuita. Da tempo, soffriva di disturbi respiratori dovuti a una sarcoidosi polmonare e già nei primi giorni di malessere fisico aveva evitato contatti con altre persone, ritirandosi in casa fino a ieri.

«Mio fratello si era preoccupato di adottare ogni precauzione e aveva chiamato anche il numero verde per l'emergenza Coronavirus ma non era stato indicato come possibile caso sospetto - racconta il familiare - chiaramente, in questo momento, vorremmo delle rassicurazioni a riguardo». In seguito all'intervento del 118 e dei carabinieri, la salma dell'uomo è stata sequestrata su disposizione dell'autorità giudiziaria ed è nel reparto di Medicina Legale del Policlinico Federiciano.

«Non sappiamo nulla e non siamo a conoscenza di quali accertamenti clinici verranno effettuati sulla salma» si chiedono i parenti del 47enne. La direzione sanitaria del Policlinico è in attesa delle disposizioni da parte della Procura di Napoli che indicherà eventualmente la necessità dell'autopsia e di eventuali altri accertamenti diagnostici.


«Noi siamo convinti che non si è trattato di Coronavirus ma, in ogni caso, stiamo evitando contatti e abbiamo sanificato e fatto arieggiare tutta la casa» «concludono i parenti dell'uomo che abitava con la mamma 80enne che, al momento, non presenta alcun sintomo.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino