Coronavirus, Napoli città aperta: musei affollati e movida, la città resiste alla paura

Coronavirus, Napoli città aperta: musei affollati e movida, la città resiste alla paura
Napoli non chiude per il coronavirus, nemmeno dopo i primi contagi. Dai musei ai teatri, i luoghi della cultura restano aperti, così come i bar e le pizzerie e i...

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Napoli non chiude per il coronavirus, nemmeno dopo i primi contagi. Dai musei ai teatri, i luoghi della cultura restano aperti, così come i bar e le pizzerie e i ristoranti, a differenza delle scuole, dove le lezioni sono sospese fino a domani per gli interventi di disinfestazione decisi dal sindaco de Magistris e poi estesi dal governatore de Luca in tutti i Comuni della Campania. Una flessione si registra più che altro per effetto dello stop imposto alle attività didattiche, e si profila la prossima domenica poiché è annullato l'ingresso gratuito nei siti statali promosso dal Mibact.

 
Inaugurazione secondo calendario, e affollatissima, con editori, scrittori, artisti, creativi, lettori e curiosi ieri sera per «The Spark», il nuovo spazio in piazza Bovio, civico 33, a pochi passi dalla Camera di Commercio, dedicato ai libri (25mila volumi in catalogo) e all'estro (uno dei tre piani è riservato ai laboratori di produzione e design e una sala al coworking). Oggi l'Open day, domani conferenze e incontri. Il primo ospite è Alessandro Barbero, che alle 16 dialoga con Antonio Carioti, Giovanni Carletti, Simonetta Fiori e Titti Marrone al Bellini nell'ambito delle «Lezioni di Storia Festival» promosso da Laterza. Partito ieri, con l'ennesimo successo, 1.500 persone solo in teatro, e un leggero calo, di circa il 20 per cento, dovuto anche in questo caso all'assenza degli studenti, vista la chiusura delle scuole. E, se i due debutti mostrano come la cultura può battere la paura, anche i musei si «difendono» bene. Al Mann si contano 1500 ingressi in media in questi giorni di bassa stagione. In fila qualche turista con la mascherina. E si presenta oggi la sezione «Preistoria e protostoria» riallestita dopo venti anni e articolata su tre livelli, nei locali prospicienti al salone della Meridiana, con tremila reperti che ricostruiscono le caratteristiche delle civiltà nel Mezzogiorno, dal Paleolitico inferiore (tra 450mila e 130mila anni fa) sino all'età del Ferro (dal X al VII secolo avanti Cristo).
 
Per la prima volta in esposizione i tesori custoditi nei depositi e provenienti da siti dell'area interna della regione. Ed è facile prevedere un'impennata di accessi, ieri condizionati dall'arrivo di un gruppo di eccezione: i rappresentanti dei governi italiano e francese accompagnati dal ministro Dario Franceschini e dal direttore del museo Paolo Giulierini. Il premier Giuseppe Conte con il presidente Emmanuel Macron sono stati, invece, nella cappella Sansevero per ammirare il Cristo Velato, il sito più visitato in città. Accolti da Fabrizio Masucci, presidente del museo, entrambi hanno scritto una dedica: «Con i nostri ringraziamenti per questo viaggio unico nell'arte barocca e per lo spirito di Napoli» (Macron); «Nel cuore del barocco napoletano in ricordo di questo importante vertice di governo italo-francese» (Conte). Anche qui i ticket staccati sono in linea con gli accessi registrati negli anni precedenti. Anzi, in crescita: più 15 per cento tra febbraio 2019 e lo stesso mese del 2020.
 
Oltre seimila visitatori registrati nello scorso week-end, da lunedì 1600 al giorno. Con un'apertura straordinaria il martedì di Carnevale. Così «è regolare la programmazione della stagione lirica e di balletto del San Carlo», si affrettano a precisare pure nel teatro più bello del mondo: «Sono sospesi esclusivamente gli spettacoli educational», più il concerto di Lina Sastri organizzato in occasione del vertice bilaterale. Da oggi a martedì 3 marzo, dunque, va in scena il «Don Quijote», ma non le repliche per le scuole, inizialmente fissate per il 3 e 4 marzo; la prova generale ieri aveva la sala piena per metà.


Anche se è rinviata la proiezione dei film di punta, i cinema restano aperti. Annullata solo la serata di oggi organizzata con il regista Andrej A. Tarkovskij dall'Arci Movie, perché l'Astra deve essere sottoposto, come tutte le aule scolastiche e universitarie, alle operazione di sanificazione, come disposto dall'ordinanza di de Magistris.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino