Coronavirus a Napoli, gli affari della Vinella-Grassi sulla sanificazione: sette arresti, sequestro da 11 milioni

Coronavirus a Napoli, gli affari della Vinella-Grassi sulla sanificazione: sette arresti, sequestro da 11 milioni
Gli uomini della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 7 persone (5 in carcere e 2 obblighi di dimora) e sequestrato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gli uomini della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 7 persone (5 in carcere e 2 obblighi di dimora) e sequestrato 11 società, beni mobili e immobili per un valore stimato di circa 10 milioni di euro. Eseguito anche un decreto di perquisizione personale e locale in sedi societarie e locali abitazioni nella disponibilità delle persone colpite dalle misure. I destinatari sono ritenuti dalle Fiamme Gialle esponenti del clan camorristico Vinella-Grassi. Nei loro confronti l'accusa è di trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, tutti aggravati dal metodo mafioso.


LEGGI ANCHE Pregiudicato napoletano a capo di un clan per lo spaccio in Molise: 39 arresti

L'espansione commerciale delle imprese riferibili al clan Vinella-Grassi «risulta proiettata anche nei settori d'impresa collegati all'emergenza sanitaria da Covid-19, risultando l'acquisizione di incarichi nel campo della sanificazione dei locali». Lo sottolineano gli uomini del nucleo di polizia cconomico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli che hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli a conclusione di indagini della Direzione Distrettuale Antimafia.
 

Al centro dell'inchiesta ipotesi di reato (associazione di stampo mafioso, estorsione, illecita concorrenza, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti). Tra i beni sequestrati svariati automezzi ed un'imbarcazione; beni che, sulla base degli elementi finora raccolti, risulterebbero direttamente o indirettamente - secondo la Finanza - collegati ad attività delittuose. I provvedimenti scaturiscono da complesse indagini condotte su alcuni affiliati di spicco del clan camorristico denominato «Vinella-Grassi», storicamente attivo nell'area nord di Napoli, dapprima satellite del gruppo criminale dei Di Lauro, quindi confluito nel cartello scissionista degli Amato Pagano, sino a diventare autonomo e potente clan dopo la sanguinosa faida del 2012-13 che ne ha segnato la vittoriosa contrapposizione agli Abete-Abbinante. In base alle investigazioni Antonio Mennetta, considerato capo dell'organizzazione camorristica «Vinella Grassi», sebbene sottoposto al regime detentivo del carcere duro, avrebbe mantenuto saldo - riferiscono gli uomini delle Fiamme Gialle - il controllo dell'organizzazione e delle sue strategie di reinvestimento dei profitti delle relative attività delinquenziali in società operanti soprattutto (ma non solo) nel settore della vigilanza privata e in quello immobiliare.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino